Se purtroppo nel centro storico di Siena alcune saracinesche si abbassano e si spengono le luci dei negozi per chiudere bottega quelle di San Gimignano, per fortuna e grazie al turismo che in 10 mesi hanno fatto sosta 450mila auto e 16mila bus, sono accese.
Dunque il "chiuso" dentro le mura si legge per ferie, più o meno lunghe o cambio vetrina. Chi invece chiude bottega per varie ragioni sono in lista di attesa i nuovi inquilini. E’ l’immagine della San Gimignano di ieri e di oggi a cominciare da piazza Cisterna. La bottega del popolare barbiere Arturo, per esempio, ha cambiato tre volte look, da cambio valute, negozio di abbigliamento-donna, a nuova bottega del "Vinaino alla fiorentina" con la commessa Barbara Grella (foto) che, nei giorni liberi la trovi volontaria alla Misericordia.
Sono al suo posto dai primi anni del secolo scorso i due alberghi; ristorante-albergo "La Cisterna" e "Leon Bianco", due bar "Cisterna" e il vecchio bar di Liliana e nuova gelateria dell’Olmo. Dalle distese di tavolini a cielo aperto sotto i tendoni nel salotto buono per un caffè l’aperi-pranzo o apericena calda o fredda. Il viaggio continua con lo storico "gran bazar di Angiolino di parrucca" al popolare e famoso gelataio. Dalla Banca Toscana i saloni espositivi della "Galleria Continua"; dall’edicola-tabacchi, gli articoli da regalo. Dal vecchio il cinese vinaio delle merende; nella cantina Leon Bianco, dalle ceramiche alla luminosa vetrina firmata "Furla". In piazza del pozzo, la più gettonata, ci sono otto varie attività enogastronomiche per piatti caldi o freddi mentre dentro i secolari palazzi intorno alla piazza una piccola comunità di residenti. Per ora.
Romano Francardelli