L’Università dona sangue Patto tra ateneo e Scotte

Il rettore Di Pietra e il dg del Policlinico Barretta firmano due protocolli "Spinta alle donazioni per i nostri studenti". "Siena raccoglie più di altre aree".

L’Università e l’azienda ospedaliero universitaria hanno firmato due protocolli che rappresentano passi in avanti nella collaborazione fra le due istituzioni. Il primo protocollo, cui hanno partecipato anche le associazioni Anpas, Avis, Fratres e il gruppo donatori di sangue delle Contrade, promuove la donazione del sangue nella comunità universitaria, favorendo la partecipazione alle iniziative sul tema e l’accesso agli istituti contrattuali che possano favorire la donazione (permessi retribuiti, flessibilità) non solo al personale ma soprattutto per gli studenti. "Il protocollo assume significato per formare un senso civico nei nostri studenti – ha detto il rettore Roberto Di Pietra -. Vogliamo rendere loro evidente quanto sia importante il valore della donazione di sangue".

L’ateneo affronta il tema della donazione e incoraggiando i suoi 19mila studenti, una possibile platea di donatori ancora giovani, che potrà essere attiva a lungo. "Noi avevamo cercato l’università, insieme anche ad altre istituzioni per la sottoscrizione del protocollo, pensando più che altro al personale dipendente. E’ stata l’università a pensare di allargare agli studenti. Di questo siamo stati molto felici – ha spiegato il dg dell’Aou Antonio Barretta -. Già la prossima settimana ci saranno altre importanti firme. Il territorio sta rispondendo positivamente. La zona senese è in controtendenza in termini di raccolta sangue rispetto ad altre. Registra degli incrementi, frutto del lavoro che fa il volontariato, ma mi piace pensare che ci sia anche il piccolo contributo di idee come questa".

Il secondo protocollo riguarda la collaborazione fra l’ufficio rapporti internazionali dell’Aou senese e quello dell’Università, con lo scopo di gestire in modo congiunto le presenze di delegazioni straniere che all’ateneo e alle Scotte arrivano con frequenza e che possono portare buone pratiche assistenziali e di ricerca. "Sono certo che unire le forze ci renderà più visibili a livello internazionale. Si tratta di un accordo che darà frutti anche alla città" ha detto Barretta.

Eleonora Rosi