REDAZIONE SIENA

L’Università valuta aiuti a studenti figli di operai

L’incontro ieri al Senato accademico. Il rettore Di Pietra: "Giusta attenzione"

I lavoratori Beko parlano in apertura della seduta del Senato accademico

I lavoratori Beko parlano in apertura della seduta del Senato accademico

L’Università degli studi di Siena si impegna a ricercare competenze da mettere a disposizione ai tavoli aperti sulla reindustrializzazione della Beko, oltre che a elaborare strumenti a sostegno della frequenza universitaria dei figli degli operai. Questo il principale esito dell’incontro tra le rappresentanze sindacali, alcuni operai della Beko e il senato accademico dell’Università. "Vogliamo dare spazio alla situazione di una realtà importante per la città. Un impianto industriale che sta vivendo una fase complicata che spero che abbia una soluzione positiva – ha commentato il rettore Roberto Di Pietra –. Metteremo insieme le competenze per vedere di dare più forza a quello che ciascuno può dare rispetto alla vertenza". Nulla di fatto per la mozione che era stata presentata da Samuele Picchianti ‘per l’istituzione di un tavolo di lavoro per la reindustrializzazione dello stabilimento Beko di Siena e la salvaguardia dell’occupazione’, di cui però è stato di fatto accolto il proposito di ricercare competenze interne da mettere al servizio della reindustrializzazione, ma senza creare un nuovo tavolo di lavoro.

"In Ateneo potrebbero esserci competenze disciplinari di carattere giuridico ed economico che possono essere utili, magari per contribuire a progetti di reindustrializzazione – ha detto il rettore –. Inoltre potremmo studiare misure di sostegno per i figli degli operai che sono studenti".

"Ritengo – ha detto il segretario Uilm Massimo Martini – che il tavolo messo in pista dalla Provincia possa essere allargato ad altri soggetti, come le due Università". Sulla stessa linea il segretario Fim Cisl Giuseppe Ceserano: "Condivido quanto detto dal rettore per l’ottimizzazione dei tavoli – ha detto –. Censire i lavoratori che hanno figli all’università e dare un contributo credo che sia una bella idea di solidarietà". L’Ateneo quindi prenderà parte, a modo suo, alla vertenza. "Non si tratta solo dei lavoratori di oggi, ma anche di quello che sarà il mondo del lavoro di domani, servono sinergie" è il commento di Daniela Miniero, segretaria della Fiom Cgil.

Eleonora Rosi