LAURA VALDESI
Cronaca

Lupa, capitano e fantino si confessano a La Nazione

Il faccia a faccia nella nostra redazione ha svelato molti retroscena

Scompiglio con Gragnoli (Foto Di Pietro)

Siena, 10 luglio 2016 - GEMELLI diversi. Uno castano scuro, l’altro biondo. Uno super muscoloso, l’altro senza i bicipiti del palestrato. Li separano quindici anni d’età. Per il resto sono proprio gemelli... diversi. Nati il 30 aprile – «l’abbiamo scoperto parlando durante il Giro in Pantera», svelano –, sostengono di intendersi senza dire troppe parole. Se Scompiglio racconta di prendersela delle cose, il priore-capitano della Lupa Gabriele Gragnoli si inserisce: «Parla pure al plurale, vale anche per me». Sono loro i gemelli diversi. Così differenti eppure tanto simili da aver unito le forze per compiere un’impresa attesa da 27 anni.

«Ci tenevo alla Lupa, volevo vincerci io», racconta il fantino. Non gli importava se c’erano stati problemi interni. «Me lo sentivo, non so dire perché ma la sensazione l’ho confidata ai miei collaboratori», spiega Gragnoli. Non è una persona che porta rancore, ma fumino sì. Quello proprio sì. Un personaggio che non ti aspetti, visto l’aplomb, sempre vestito elegante. Eppure capace di diventare tarantolato sul palco dei capitani. «Siamo persone, io e Jonathan – svela nella chiacchierata a La Nazione –, soffriamo se le cose ci feriscono veramente. Ma abbiamo dimostrato ciò che siamo capaci di fare insieme, io dirigendo la Contrada, lui montando a cavallo». In una parola, pericolosi.

«Il terzo Palio non mi ha cambiato – sostiene Scompiglio – ora si aspetta agosto». Se si somma questa frase a quella di Gragnoli – «Il cappotto? Sono freddoloso» – c’è da stare attenti a questi due qualora la Lupa oggi esca a sorte. Adesso che Scompiglio ha trasformato quei «sassolini» in cose positive, ringraziando perché invidia e cattiverie delle persone gli hanno dato la carica, arriverà ad agosto con ancora maggiore grinta e determinazione. 

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