
Claudio Rossi
Siena, 27 marzo 2019 - «Emozione sì ma anche assunzione di responsabilità. Sebbene quello delle Contrade sia un mondo che mi è sempre appartenuto, poliedrico e complesso nella sua semplicità, la scelta di accettare non è avvenuta a cuor leggero. Ha prevalso lo spirito di servizio», spiega Claudio Rossi, priore del Drago ora eletto rettore del Magistrato.
La squadra è rinnovata. Stefano Marini pro rettore, unico insieme allo stesso Rossi a restare. Entrano poi in deputazione Pantera, Leocorno e Oca.
«Un rinnovamento che era stato chiesto dai priori stessi alla commissione elettorale. Nel senso di rotazione negli incarichi, seppure come vedete non totale».
Il Drago è la Contrada che ha espresso più rettori, compreso Carlo Rossi, suo fratello.
«Nel 2001 lui era priore e io capitano. Un caso che sia accaduto, due fratelli rettori del Magistrato. Ognuno ha peraltro avuto un percorso, in Camporegio, slegato l’uno dall’altro. Però abbiamo avuto la fortuna di respirare da sempre, grazie ai genitori come accaduto anche a Marco Lonzi per esempio, l’aria del rione e i suoi valori».
Cosa ha detto Rossi dopo l’elezione ai priori?
«Le parole devono essere meno possibile, contano i fatti. Massimo impegno da parte mia, ma se riusciremo a svolgere un buon lavoro sarà grazie all’unità d’intenti fra deputazione e tutti gli onorandi. Ho chiesto loro unità e compattezza, senza farsi prendere da diversità di vedute, seppur legittime. Il grande obiettivo comune è salvaguardare Siena e la sua Festa».
Uno della questioni calde è quella del Consorzio e della gestione delle immagini con cui cui c’è stata tensione con il Comune.
«Ne stiamo parlando. Anche in questo caso l’obiettivo è comune e condiviso, c’è da capire solo la strada per conseguirlo. In discussione non c’è il fine, ossia la tutela della Festa, delle immagini e di ciò che ne consegue, quanto il mezzo».
La freddezza fra Contrade e Palazzo Pubblico va smorzata?
«Non ci deve essere perché le prime sono le attrici della Festa, il secondo l’organizzatore. Non può non esserci collaborazione stretta e condivisione».
Un contributo personale che vorrebbe portare nel suo mandato?
«Essere riflessivi, nel senso buono del termine. Capire e ascoltare per trovare una soluzione ai problemi ed avere il giusto approccio».
Cosa pensa della querelle legale Chiocciola-Tartuca?
«Credo che bisogna parlare della sentenza in Magistrato e di ciò che questa ha espresso».
Gli attacchi subiti dal Palio dopo lo Straordinario sono stati pesantissimi.
«Abbiamo creato una task force per monitorare web e social. Una strada da rafforzare e rendere più efficace possibile con i mezzi che abbiamo a disposizione. Faccio al contempo un richiamo al senso di responsabilità dei contradaioli, a volte siamo noi stessi a scivolare sulla buccia di banana mettendo post e filmati che vanno poi a giro nel mondo».
Steward di Contrada e palchi modificati.
«Direi piuttosto contradaioli a cui viene data la possibilità, se lo desiderano, di fare il corso apposito e mettersi a disposizione di chi coordina la sicurezza. Quanto ai palchi, è noto, per luglio quelli del Magistrato saranno modificati creando dei varchi come richiesto dalle autorità».