PINO DI BLASIO
Cronaca

Maione è il nuovo presidente del Monte L’assemblea ’blindata’ vota bilanci e cda

Eletto con il 99% dei voti, Brancadoro vice. Lovaglio confermato ad. Respinta per la settima volta l’azione di responsabilità di Bivona

Maione è il nuovo presidente del Monte L’assemblea ’blindata’ vota bilanci e cda

di Pino Di Blasio

Nicola Maione, già presidente dell’Enav, per tre anni nel consiglio d’amministrazione a Rocca Salimbeni, indicato dalla coppia Salvini-Verdini nella lotteria delle nomine, ha incassato ieri un plebiscito dall’assemblea degli azionisti di Banca Mps, andata in scena a porte chiuse. Oltre il 99% dei presenti, percentuale calcolata sul capitale rappresentato, lo ha nominato nuovo presidente del Monte. Affiancandogli Gianluca Brancadoro come vicepresidente. Tornano i vertici azzurri sulla Rocca, dopo due presidenti donna, Stefania Bariatti e Patrizia Grieco. E dopo che la vicepresidente Rita Laura D’Ecclesia ha presieduto ieri l’assemblea che ha aperto il nuovo triennio per la banca più antica del mondo.

Primo voto, l’approvazione del bilancio 2022, chiusosi con una perdita netta di 204,7 milioni di euro, rispetto all’utile di 309,5 milioni del 2021, in conseguenza dei costi per la ristrutturazione del personale pari a 931,4 milioni di euro, serviti per finanziare l’esodo volontario di 4.125 dipendenti. Da segnalare che il 4° trimestre del 2022 si era chiuso con un utile netto di 155,8 milioni, prologo incoraggiate ai conti del primo trimestre 2023, che saranno approvati nel consiglio d’amministrazione in calendario l’8 maggio.

Visto che il rito non prevedeva dibattiti o interventi di piccoli azionisti, dopo la scelta della Banca di adottare la modalità Covid per "evitare inutili assembramenti", l’Assemblea, con l’unico rappresentante degli azionisti, forte dell’82,43% del capitale sociale, ha deliberato di respingere l’azione di responsabilità promossa, per la settima volta, dal socio Bluebell Partners Ltd, al secolo Giuseppe Bivona, titolare di una decina di azioni Mps, sempre nei confronti di Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, ex presidente e ex amministratore delegato e direttore generale della Banca, per la vicenda dei derivati Alexandria e Santorini, dopo la condanna in primo grado. L’azione di responsabilità è stata respinta con il 96,59% dei voti. Esito ampiamente annunciato alla vigilia, ma non per questo in grado di scoraggiare la perseveranza di Bivona.

Si è poi passati alla nomina del nuovo consiglio d’amministrazione. Dodici membri, tra cui il presidente Nicola Maione, il vicepresidente Gianluca Brancadoro e Luigi Lovaglio, nominati nella lista del Ministero dell’Economia: gli altri sono Paola Lucantoni, Anna Paola Negri-Clementi, Laura Martiniello, Donatella Visconti, Lucia Foti Belligambi, Domenico Lombardi, Paolo Fabris De Fabris, Renato Sala, Stefano Di Stefano. Gli altri tre tutti della lista di minoranza di Assogestioni, con le Fondazioni rimaste a bocca asciutta: Marco Giorgino, Paola De Martini, Alessandra Giuseppina Barzaghi, tutte conferme con il 3,80% di voti. Enrico Ciai, della lista di Assogestioni, è presidente del collegio sindacale, Roberto Serrentino e Lavinia Linguanti sono gli altri sindaci revisori.

Al termine, il primo cda presieduto da Nicola Maione ha riconfermato Luigi Lovaglio amministratore delegato e direttore generale e ha costituito i comitati in seno al consiglio, da quello Nomine al comitato rischi. Poi tutti a casa, in attesa delle prossime mosse del risiko bancario.

Da Banco Bpm arrivano le solite risposte. "La revisione dei target sarà demandata all’aggiornamento del piano strategico, che verrà predisposto in una logica stand alone perché il Banco vuole crescere autonomamente" ha dichiarato l’ad Giuseppe Castagna. "Siamo convinti di poter crescere ulteriormente, rendendo ancora più ambiziosi gli obiettivi del 2023 e proseguendo il nostro percorso di sviluppo per linee interne", gli ha fatto eco il presidente Massimo Tononi.