DILAURA VALDESI
Cronaca

Maltratta la moglie davanti ai figli. In frantumi il parabrezza dell’auto

Divieto di avvicinamento alla donna restando a 500 metri e braccialetto elettronico. Ieri l’interrogatorio dal gip

Maltratta la moglie davanti ai figli. In frantumi il parabrezza dell’auto

Maltratta la moglie davanti ai figli. In frantumi il parabrezza dell’auto

di Laura Valdesi

Geloso. Quello che faceva la moglie non andava mai bene. Botte e calci, avveniva di continuo. Ormai parte del menage familiare. Finché il comportamento aggressivo dell’uomo, un 34enne straniero che vive nel sud della provincia, ha superato il livello di guardia. E ad occuparsi dell’odissea della moglie sono stati i carabinieri. Ieri, difeso dall’avvocato Alessandro Betti, si è presentato in tribunale dal gip Elena Pollini alle 10,30 per l’interrogatorio di garanzia. Nei suoi confronti, infatti, il giudice aveva emesso una misura cautelare: divieto assoluto di avvicinarsi alla moglie ma anche ai figli che sono ancora piccoli, lasciando ovviamente l’abitazione della famiglia. Non potrà avvicinarsi ai luoghi solitamente frequentati dai suoi cari, restando a 500 metri di distanza. Inoltre non può comunicare con alcun mezzo con la donna e deve portare il braccialetto elettronico. L’indagato è rimasto abbastanza a lungo nella stanza del giudice, fornendo la sua verità. Resta comunque confermata la misura cautelare inizialmente disposta, al termine dell’inchiesta coordinata dal pm Serena Menicucci.

Il copione del presunti maltrattamenti è quello che, sempre più spesso, riguarda i reati del codice rosso. Sarebbero andati avanti da lungo tempo, addirittura 8-9 anni. Con un crescendo soprattutto nell’ultimo biennio. E alcuni episodi sarebbero accaduti anche davanti ai figli, tuttora minorenni. Ciò rappresenta un’aggravante. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, che con delicatezza sono riusciti a rimettere insieme il puzzle di botte e minacce, all’ordine del giorno c’erano le umiliazioni nei confronti della moglie. Che doveva subire le imposizioni dell’uomo, altrimenti erano guai. Prenderla a schiaffi e tirarle pugni, anche calci, sarebbe stato un comportamento quasi abituale. Come pure tacciarla di essere una poco di buono, di non saper fare niente in casa. Quindi le minacce, persino di morte, se solo l’avesse incrociata con un altro uomo. Ossessivo, guardava il cellulare della donna a cui impediva di mettere vestiti aderenti. Era arrivato al punto di sgonfiare le ruote della sua macchina per evitare che uscisse, finché aveva esagerato perdendo la testa. Si era intrufolato nel garage della casa dei genitori della moglie dove questa teneva la macchina, mandando in frantumi il parabrezza.