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Maltrattamenti, parla Trecciolino: "Fatti che non riguardano il Palio"

Confermata la condanna in Cassazione. Il fantino dispiaciuto "che della Festa si parli in modo improprio". I difensori De Martino e Schiavone: "Si è data prova che nessun cavallo ha subito minimo danno alla salute".

Maltrattamenti, parla Trecciolino: "Fatti che non riguardano il Palio"

Maltrattamenti, parla Trecciolino: "Fatti che non riguardano il Palio"

di Laura Valdesi

SIENA

"Ciò che più dispiace è che di Palio si parli in maniera impropria e strumentale, quando la vicenda decisa dalla Corte di Cassazione non ha riguardato fatti avvenuti durante il Palio. Infatti la contestazione riguardava la somministrazione, peraltro in dosi bassissime, di semplici antinfiammatori, di uso comune, in assenza di specifica prescrizione veterinaria, a cavalli che peraltro non hanno partecipato a gare o competizioni, bensì a sole attività di addestramento", commenta Luigi Bruschelli detto Trecciolino dopo la sentenza della Cassazione che ha confermato giovedì la condanna del fantino per maltrattamento di animali relativamente appunto alla somministrazione di antinfiammatori a tre mezzosangue – S’othieresu, Fulmine Femmina e Mocambo – per partecipare ad appuntamenti fissati dal Comune per l’addestramento a Mociano aumentandone, secondo l’accusa, la performance sportiva. "Tengo a precisare – conclude Bruschelli – che tali somministrazioni non hanno causato alcun danno agli animali coinvolti il cui benessere è sempre stato per me oggetto di massima attenzione. Chi mi conosce sa quanto rispetti e ami i cavalli".

La Cassazione, pur confermando la condanna ha accolto il motivo dell’impugnazione dei difensori del fantino, Enrico De Martino e Beniamino Schiavone, relativamente alla quantificazione della pena stante il mancato riconoscimento delle attenuanti. Significa che adesso verranno trasmessi nuovamente gli atti alla Corte di appello di Firenze che fisserà una nuova udienza proprio per la quantificazione della pena definitiva che sarà certo inferiore ai 7 mesi decisi il 9 marzo scorso dai giudici per Trecciolino. Allora venne tra l’altro cancellata la condanna a 4 anni e sei mesi per i falsi sia materiali che ideologici relativi alla vicenda dei cavalli scambiati, Romantico baio e Robinson che sarebbero stati in realtà i puri Captain Forest e Boliwood.

La Lav, dopo la conferma della condanna in Cassazione, ha parlato subito di "sentenza storica". Ieri sono arrivati anche gli attacchi dell’ Enpa, presieduta da Carla Rocchi, e della Leida, guidata invece da Michela Brambilla, parti civili nel procedimento e rappresentate dall’avvocato Claudia Ricci. "Leggiamo con stupore i comunicati di varie sigle di associazioni animaliste che in maniera, a nostro avviso, non corretta accostano il Palio di Siena ad una sentenza della Cassazione che peraltro ha annullato parzialmente con rinvio quella della Corte di appello di Firenze. Anche all’esito della pronuncia di giovedì – osservano i difensori di Trecciolino, De Martino e Schiavone – di cui aspettiamo di leggere le motivazioni, continuiamo ad essere convinti dell’innocenza di Luigi Bruschelli. Riteniamo infatti ingiusta la sentenza che lo ha visto condannato per maltrattamenti in un contesto nel quale, a nostro avviso, si è data prova che nessun cavallo ha subito alcun minimo danno alla sua salute".