
Siena sempre più focalizzata sulle biotecnologie, con il distretto farmaceutico divenuto traino dell’economia locale. La conferma arriva dalle ultime mosse di Marchesini Group, gruppo bolognese con core business nella produzione di macchinari e soluzioni per l’imballaggio di prodotti farmaceutici, che investe ancora su questo territorio. Fra le tre nuove acquisizioni e partecipazioni annunciate ecco anche quella di Fvm, azienda artigiana con sede a Monteriggioni, che dal 1992 realizza piccole macchine automatiche e componentistica per il settore farmaceutico, diagnostico, cosmetico ed alimentare.
Continua dunque l’espansione del gruppo bolognese e continua sul versante senese, andando a rafforzare la presenza e l’attività di Corima, divisione di Marchesini Group: FVM è una piccola ma collaudata realtà locale, che dà lavoro a sette collaboratori e ha un fatturato di 800mila euro. Con l’entrata nella galassia Marchesini va dunque a consolidare la posizione della vicina Corima, tra le principali protagoniste mondiali per la costruzione di linee per il confezionamento di farmaci come vaccini e antitumorali.
Insieme all’acquisizione della senese Fvm, Marchesini ha annunciato anche le partecipazioni nelle aziende Carlo Corazza srl, di Pianoro (Bologna) e nella lombarda Auteco Sistemi: queste acquisizioni si inseriscono nella strategia sempre più vitale di interconnettere la meccanica con la robotica ed il software, la manifattura con la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale. L’obiettivo, uno dei leit motiv della filosofia Industria 4.0, resta quello di riuscire a trasformare le linee produttive per consentire il controllo centralizzato della produzione.
Ed è quello dell’intelligenza artificiale, un’altro settore su cui sta puntando il distretto senese, insieme alle biotecnologie e a servizio delle biotecnologie. Secondo Pietro Cassani, amministratore delegato di Marchesini Group, "queste operazioni permetteranno alle aziende interessate, e quindi nel nostro caso alla divisione Corima, di incrementare la propria quota di mercato e a Marchesini di rafforzarsi ancora su due segmenti imprescindibili per il suo business, quello dell’automazione e del controllo dei processi produttivi".
Era l’ottobre scorso quando Marchesini Group inaugurava il nuovo stabilimento di Corima, ampliando il reparto produttivo di oltre 6mila metri quadrati con un investimento pari a 7 milioni di euro: l’operazione aveva portato 30 nuove figure tecniche al lavoro, in aggiunta ai 130 collaboratori già presenti.
Dunque le ultime mosse rientrano nella strategia del Gruppo: la casa madre è stata fondata a Pianoro, nel bolognese, nel 1974; nel corso degli anni l’azienda è passata da una piccola impresa locale a una grande impresa industriale, grazie a un continuo processo di fusioni e acquisizioni di società complementari. "È indispensabile, per noi come Marchesini e per l’Italia come Paese – precisa oggi il presidente Maurizio Marchesini, neoeletto vicepresidente di Confindustria – che l’intera filiera delle imprese italiane fornitrici venga consolidata, per garantirne crescita dimensionale e geografica. Si tratta di un ecosistema prezioso ma fragile, che va supportato con investimenti costanti e sostenibili". Oggi Marchesini Group ha un fatturato consolidato pari a 441 milioni di euro.
Paola Tomassoni