REDAZIONE SIENA

Marito di una paziente protesta: "Ha l’omero rotto da venerdì. Ancora nessuna operazione"

L’Azienda ospedaliera precisa "che ci sono stati interventi di maggiore gravità". Ieri era in lista

L’Azienda ospedaliera precisa "che ci sono stati interventi di maggiore gravità". Ieri era in lista

L’Azienda ospedaliera precisa "che ci sono stati interventi di maggiore gravità". Ieri era in lista

"La madre dei miei figli è all’ospedale di Siena, da venerdì pomeriggio. L’hanno ricoverata verso le 15 perché si è fratturata un omero. Le hanno somministrato antidolorifici, sedandola, fino a stamattina (ieri, ndr) ma non c’è ancora nessuna previsione d’intervento", spiega preoccupato il marito della paziente, che vive a Monticiano, quando sono passate da poco le 8 di ieri mattina. Si chiede come mai, dopo così lungo tempo, ancora non è stata eseguita l’operazione che hanno detto i sanitari essere necessaria. Possibile, si domanda ancora l’uomo, aspettare quatro giorni? La direzione sanitaria dell’Azienda ospedaliera universitaria senese, contattata da La Nazione, si limita a precisare "che la signora è in lista per oggi (ieri, ndr). Ci sono stati interventi di maggiore urgenza e gravità che non hanno consentito di operarla prima". Dunque l’intervento è stato eseguito ieri e la paziente potrà così iniziare a riprendere la funzionalità dell’arto quanto prima.

Il marito della donna racconta l’accaduto per evidenziare un forte disagio che ha recepito dalla moglie "rimasta tutti questi giorni in corsia. Le è stato detto che il sabato e la domenica non ci sono i professionisti per operare, vorrei capire allora come si affrontano le emergenze", interroga. Certo è, naturalmente, che anche nel fine settimana i chirurghi per gli interventi, visto che il policlinico è ospedale di riferimento per tutta l’area vasta sud est della Toscana, ci sono. Non è mai capitato finora che, magari, per un grave incidente dove si deve operare perchè è questione di vita o di morte, ci siano state lamentele. O disservizi. Evidentemente, viene da pensare, l’operazione della paziente è stata ritenuta differibile rispetto ad altri casi, appunto, maggiormente gravi. "Perché tuttavia – rilancia il marito della donna – non è stata operata subito venerdì, quel giorno sicuramente erano in servizio? Probabilmente avevano un’altra programmazione. Non è accettabile, poi, che la precedenza venga attribuita alle fratture del femore, come è stato detto, il dolore non ha priorità", aggiunge amareggiato. I familiari hanno avanzato le loro rimostranze ricordando che "si parla di emergenza traumatologica", conclude.

Un caso che dimostra, al di là della protesta, quanto sia importante la sanità pubblica, il lavoro di medici e infermieri. Un patrimonio di professionalità che va tutelato. Anzi, valorizzato ed implementato per consentire di dare le risposte che i cittadini chiedono loro. Il più rapidamente possibile.

Laura Valdesi