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Marsili dà la mossa, Carburo accelera. Ma al traguardo arrivano insieme

Il campione mondiale di pattinaggio e il fantino fermano il cronometro a 7’ 98’’. L’atleta: "Oltre 60 all’ora"

Marsili dà la mossa, Carburo accelera. Ma al traguardo arrivano insieme

di Laura Valdesi

SIENA

Alla fine è terminata in parità la sfida fra il campione del mondo di pattinaggio corsa Duccio Marsili, atleta della Polisportiva Mens Sana Basket 1871, e Carburo, fantino del Palio. Nessun vincitore, un arrivo al fotofinish che li ha visti appaiati nella a dir poco singolare gara di velocità. Perché a Marsili piaceva testare i propri limiti, quanto al fantino la competizione ce l’ha nel sangue. Palcoscenico la pista dell’aeroporto di Ampugnano, libera dopo l’atterraggio di un velivolo. Una competizione che ha fermato il cronometro a 7 secondi e 98 centesimi per entrambi, ripresa da telecamere e persino dal drone "che - ha confessato il fantino a fine gara - ha dato un po’ noia a Diocleziano". Il cavallo che montava.

C’erano i giudici della Federazione italiana sport rotellistici (Fisr), Barbara Posani e Marta Fontani, all’arrivo. Sono state impegnate a lungo, con gli altri addetti ai lavori, nella verifica dell’esito della volata. Il cavallo aveva il muso davanti per carità ma il campione del mondo ha fatto la spaccata al momento giusto. Morale: pari merito. "Tenendo conto della potenza del cavallo, i giudici avevano deciso che la partenza dell’atleta avvenisse in corsa in modo che – spiegano gli organizzatori –, al momento dello start, i due soggetti potessero avere la stessa forza in partenza. L’arrivo è stato decretato utilizzando le regole del pattinaggio da corsa, quindi tenendo conto della posizione del piede al momento del fotofinish".

Condizioni ideali ieri ad Ampugnano. Un sole che splendeva sull’aeroporto, senza neppure un filo di vento. L’arrivo dei protagonisti, il van di Carburo con Diocleziano e lo staff della Polisportiva con il campione del mondo. Che è contradaiolo del Valdimontone, tanto che c’erano ieri il capitano Aldo Nerozzi e i mangini a sostenerlo. In fondo questa era una prova omaggio a Siena e al suo legame inscindibile con i cavalli.

"Se me la gioco bene forse qualche chance ce l’ho ma– dice subito dopo Marsili mentre fa riscaldamento – è più facile che vinca il cavallo. Metterò tutto l’impegno possibile, ho anche portato un paio di set nuovi perché non voglio avere sensazioni di scivolamento". Carburo, dal canto suo, fa galoppare Diocleziano che mostra subito un carattere brillante. Poi si fa sul serio. Il drone è pronto, ci sono giornalisti, Canale 3 con Franco Masoni che aveva lanciato la provocazione da cui è poi nata la gara di velocità.

Marsili parte di rincorsa, dando la ’mossa’. La seconda è quella buona. "Ho cercato di essere il più fluido possibile – spiega dopo – perché quando si va a queste velocità conta tantissimo la spinta, il modo di muoversi per accelerare. Sul finale sono rimasto interdetto perché ad un certo punto mi sentivo davanti poi l’ho visto arrivare con la coda dell’occhio. E alla fine non ho capito chi è giunto prima o dopo. Poi ci hanno detto che è stato lo stesso tempo. Facendo un calcolo della velocità sono andato a 60 all’ora di media. Molto contento Era una cosa fatta per divertirsi, oltre che per mettermi alla prova. Un po’ di tensione c’era, poi mi sono rilassato. E quando sono partito ero disteso. La spaccata finale? E’ molto utile perchè fatta al momento giusto ti dà centesimi consentendoti di arrivare davanti o perdere qualche posizione se non azzecchi l’attimo. A Carburo cosa dico? Gli pagherò un caffè, è stato gentile a prestarsi", scherza Marsili. "Solo un caffè, almeno un pranzo!", rilancia il fantino prima di ricevere il premio e la coccarda per il cavallo come ricordo di questa sfida particolare. "Peccato per il drone che dava noia al cavallo, mi si parava e non voleva andare né avanti nè indietro. Va benissimo comunque il pari merito", dice Carburo. "Sembra quasi una cosa fatta apposta ma, in realtà, ho visto sull’arrivo il muso del cavallo per cui ho iniziato a fare la spaccata proprio sui birilli. Sono lì, mi sono detto, tento di spuntarla. Mentre sei in gara non ti rendi bene conto, comunque sono soddisfatto soprattutto perché in questa fase della stagione non mi aspettavo di poter arrivare a competere, anche se solo su 150 metri, con un cavallo. Per me – confessa Marsili – è comunque una vittoria".