RICCARDO BRUNI
Cronaca

Mascagni Un pianeta (triste) da salvare

Al teatro di Chiusi domani ’Salveremo il mondo prima dell’alba’ di Gabriele Di Luca, penultimo appuntamento della stagione

Al teatro di Chiusi domani ’Salveremo il mondo prima dell’alba’ di Gabriele Di Luca, penultimo appuntamento della stagione

Al teatro di Chiusi domani ’Salveremo il mondo prima dell’alba’ di Gabriele Di Luca, penultimo appuntamento della stagione

Se anche i ricchi piangono, i super ricchi si disperano. E per disintossicarsi da dipendenze sempre più soffocanti si rifugiano in cliniche sempre più blindate, extralusso, lontane da tutto. A costo di andarsene a cercare una nello spazio. Succede così per i quattro protagonisti di ‘Salveremo il mondo prima dell’alba’, lo spettacolo scritto e diretto da Gabriele Di Luca, in scena al Teatro Mascagni di Chiusi domani alle 21. Sul palcoscenico ci saranno Sebastiano Bronzato, Alice Giroldini, Sergio Romano, Massimiliano Setti, Roberto Serpi e Ivan Zerbinati.

"Mi interessava questa cosa del turismo spaziale – spiega il Di Luca – e delle mete che sceglieranno i super ricchi. Volevo osservare da vicino quel tre per cento della popolazione che detiene il 90 per cento della ricchezza e andarlo a scovare nei lati più buffi, nelle nevrosi. Messi lì appaiono nel loro lato peggiore e sembra facile disprezzarli, poi però ti rendi conto che il desiderio più grande di una buona parte di tutti gli altri, di quel 97 per cento delle persone escluse, vorrebbe essere come loro. E fa di tutto per convincere sé stesso e gli altri di farne parte. Il risultato è un mondo triste pieno di foto felici".

Solo che, mentre sono lì, sulla Terra accade qualcosa. E allora tutto si rimette in discussione, compresa la loro consapevolezza di essere dei privilegiati. "Questo è l’effetto di un processo del capitalismo – spiega l’autore e regista – avviato da molto tempo, che ha ormai condizionato il nostro modo modo di pensare. Siamo parte di questo sistema. Siamo talmente bombardati da questo modello, in ogni momento, che non riusciremo a uscirne senza un evento che ci costringa a resettarci".

Il tema è complesso, controverso, ma il tono è sempre quello della commedia. Lo sguardo dell’opera è lucido, disilluso, ma non rinuncia mai al divertimento. "Dagli americani abbiamo imparato il dramedy – spiega Di Luca – un impianto tragico, con premesse tragiche, ma sviluppato attraverso elementi e linguaggi propri della commedia. La vita, in fondo, è esattamente così. C’è sempre una parte che sconfina nell’altra. Così il comico ha una funzione intellettiva fondamentale, perché è capace di svelare la realtà". Si avvia così verso la conclusione la stagione teatrale di Chiusi, andata in scena sul palco del Teatro Mascagni.

L’ultimo appuntamento è per sabato 12 aprile, con una serata speciale riservata agli allievi del corso di teatro della Fondazione Orizzonti, che ha curato la programmazione dell’intera rassegna. Nel corso della serata, il team di sette docenti che ha guidato gli allievi ripercorrerà con il pubblico un viaggio che ha permesso ai partecipanti di esplorare il teatro come linguaggio potente per dare voce a storie e vissuti collettivi, rafforzando il legame tra il teatro come luogo e la comunità che lo abita.