Masgaslano che celebra l’arte del dono. Premio speciale in ricordo di Fronzaroli

Momenti toccanti: l’emozione di Androvandi, la voce spezzata del priore Piperno

Masgaslano che celebra l’arte del dono. Premio speciale in ricordo di Fronzaroli

Masgaslano che celebra l’arte del dono. Premio speciale in ricordo di Fronzaroli

"Quattro parole: aiuto, vita, dono e amore. Le ho tradotte nelle dieci lingue più parlate al mondo, aggiungendo l’italiano", svela Lara Androvandi sottolineando un gioiello del suo Masgalano che il filosofo Aldo Colonnetti definisce emblema "di come è possibile essere contemporanei rispettando la storia e le tradizioni di ogni luogo, nel segno della modernità e senza cadere nel folklore espressivo". Donatrice di sangue da quando aveva 18 anni, Androvandi è stata scelta dal Gruppo donatori delle 17 Consorelle per l’opera del 40esimo anniversario della nascita del coordinamento, ricorda il presidente Paolo Rossi. "Il mio Masgalano non è solo scultura, racchiude in sé pittura ed incisione. E’ dunque moderno ma al contempo guarda al Rinascimento", spiega l’artista dopo aver ricevuto l’applauso all’opera dove l’occhio di un giovane cavallo da Palio ha riflesso nella pupilla l’intero profilo di Siena. Non abbandona, Androvandi, la tecnica turca di pittura sull’acqua che tanto le è cara, quella dell’Ebru, che rende ancora più prezioso il Masgalano che, se osservato nella "sua interezza può ricordare un piatto – conclude – per la forma circolare ma di profilo ne percepiamo la complessità tecnica facendo sembrare i vari elementi di metallo quasi fluttuare nell’aria, a ricordare uno scacciapensieri".

C’è stato poi il momento degli affetti e del cuore. Del pensiero per chi è andato via troppo presto. "Un Premio in ricordo di un grande senese e contradaiolo", così un emozionato Carlo Piperno, priore della Lupa, descrive Leonardo Fronzaroli a cui la sua Contrada ha dedicato il Premio speciale per la migliore coppia di alfieri. "Difficile parlare di una persona a te cara, di un amico voluto vicino per condividere un’importante esperienza di vita", spiega prima di mandare un saluto ed abbracciare la famiglia di Leonardo, le sue due creature Giulia e Duccio. Quindi Chiara, "meravigliosa donna e mamma, esempio per tutti noi la forza che ha tirato fuori in questo difficile momento". Un’asta spezzata, come una vita spezzata troppo presto, nella realizzazione di Renzo Bianciardi e Cosetta Francini che hanno rappresentato all’interno dell’opera "l’inno del Palio trascritto in un foglio usurato d’argento, i Terzi di città, le mura e le porte. L’arte a disposizione della comunità sancendo legami, sentimenti e tradizioni che vanno al di là di ogni compenso". Il loro andrà a favore del ’Percorso Leonardo’, l’area pediatrica nata alla Lilt per volere della famiglia Fronzaroli.

La.Valde.