ORLANDO PACCHIANI
Cronaca

Massimo Guasconi: "Economia senese tra tenuta e rischi per l’occupazione"

Il presidente della Camera di commercio analizza il momento "Beko, risposta unitaria. Nel 2025 timori per dazi e costi energetici" .

Il presidente della Camera di commercio analizza il momento "Beko, risposta unitaria. Nel 2025 timori per dazi e costi energetici" .

Il presidente della Camera di commercio analizza il momento "Beko, risposta unitaria. Nel 2025 timori per dazi e costi energetici" .

Massimo Guasconi, presidente della Camera di commercio, che momento è per l’economia senese?

"La prima parte del 2024 aveva dimostrato una buona tenuta dei settori tradizionali come vino e camper e le tendenze restano positive. La lieve battuta d’arresto nell’export nella farmaceutica non fa testo, perché viene da anni di crescita enorme. Certo ci sono molte questioni aperte: la crisi Beko è un simbolo, ma preoccupa anche il dato della cassa integrazione, a livelli elevati nel 2024 e senza segnali che facciano pensare a un’inversione di tendenza".

Che 2025 immagina?

"Al di là delle singole situazioni, i settori tradizionali sono in condizioni di tenere. E i bilanci, gravati per il 2024 dalle performance negative del costo del denaro, potranno tornare a sorridere e dare spazio a investimenti. Ma ci sono due grandi incognite: gli annunciati dazi Usa e il timore di una nuova impennata dei costi energetici. Fattori destabilizzanti".

Dicevamo però di Beko, un’ombra pesante su tutto il sistema territoriale, non crede?

"Quando ci sono trecento lavoratori di mezzo, tutti sono coinvolti".

Lei si è dato una spiegazione sui motivi?

"Posso ipotizzare che alcuni mercati siano in difficoltà: la predominanza dell’offerta asiatica sta creando seri problemi che a cascata ricadono sui territori".

Qui però si può dire che Beko non ci ha nemmeno provato...

"Sarebbe gravissimo se si fosse trattato di un disegno preordinato per eliminare una parte della produzione e quindi della concorrenza interna, a discapito dei lavoratori. Disegni come questo sono scellerati e da contrastare".

Resta il fatto che tra meno di un anno per lo stabilimento è prevista la chiusura: quali risposte si possono dare in concreto?

"L’area non deve perdere la vocazione industriale. Ci possono essere alternative e su quelle bisogna puntare, coinvolgendo soggetti che stanno ottenendo risultati positivi. Deve essere un impegno di tutti".

E della vicenda Gsk che idea si è fatto?

"Assisto a diverse interpretazioni, tra chi crede a un normale avvicendamento per agevolare l’uscita di alcune figure e aprire a nuove professionalità, e chi esprime maggiore preoccupazione. In questi casi è sempre necessario che l’azienda espliciti le proprie volontà a fronte di un Piano industriale chiaro, osservo solo che tutti gli atti recenti fanno pensare al consolidamento di una presenza ambiziosa di Gsk sul nostro territorio, come dimostrano il programma di investimenti e i progetti per la riorganizzazione della sede di Siena".

Cosa va meglio, nell’economia senese?

"In generale il settore turistico, della ristorazione, dell’accoglienza è vivo e ha numeri superiori alla media regionale".

Cambierà qualcosa con la normativa sugli affitti privati?

"È ciò che gli imprenditori auspicano. Di fronte ai grandi numeri soprattutto di alcune zone, p necessaria una risposta coordinata e controllata".

Il commercio apre la stagione dei saldi: saprà superare i venti di crisi dovuti alla concorrenza dell’on line?

"Siamo nel mezzo di un cambio di abitudini epocale, ma il commercio tradizionale ancora sa offrire vantaggi e prezzi adeguati. È necessario continuare a sostenerlo".

Per Banca Mps che futuro auspica?

"È un momento importante, in particolare nell’ipotetico intreccio con Bpm e Anima. La prospettiva potrebbe funzionare se non ci sarà un’operazione di acquisizione, ma una fusione che consenta di conservare le singole specificità".