ORLANDO PACCHIANI
Cronaca

Matrimoni a Siena, il “sì” detto sotto alla Maestà costa 5mila euro: le sedi e le tariffe comunali

Cerimonie civili in forte crescita nell’ultimo biennio, il ’wedding’ nuova frontiera economica. Palazzo pubblico vara il disciplinare per l’utilizzo degli spazi del Museo civico

Sono moltissimi gli stranieri che scelgono di sposarsi a Siena

Sono moltissimi gli stranieri che scelgono di sposarsi a Siena

Siena, 28 settembre 2024 – Il privilegio di sposarsi nell’abbraccio avvolgente della sala del Mappamondo, sotto quel capolavoro assoluto dell’arte che è La Maestà di Simone Martini, richiede la modica spesa di cinquemila euro. Alle Fonti di Pescaia ne bastano duemila, un po’ meno (1.500 per la precisione) alla Loggia dei Nove con affaccio sulla campagna senese o nel foyer del Teatro dei Rinnovati, mille euro invece per immergersi nelle pareti di libri antichi della sala storica della Biblioteca comunale. Sono alcune delle tariffe stabilite dal Comune (ci sono anche le sale del Concistoro e di palazzo Patrizi, le uniche gratuite per i residenti) per chi intende sfruttare una delle possibilità offerte per i matrimoni civili. Location, con anglicismo poco digeribile che campeggia anche nella tabella ufficiale del Comune, cui si affiancano le quattro strutture private dove è possibile celebrare anche la cerimonia: Le Volte di Vicobello, il Grand Hotel Continental, Palazzo de’ Vecchi, l’Hotel Scacciapensieri, con costi variabili dai 300 ai 500 euro.

I numeri dei matrimoni celebrati di fronte all’ufficiale di Stato sono in rilevante crescita, nell’ultimo triennio: nel 2022 sono stati 95, tre dei quali in strutture private, nel 2023 si è saliti a 124 (più otto), quest’anno la previsione punta a quota 166, di cui nove fuori dalle sedi comunali. In due anni l’aumento è del 75 per cento e comprende anche la crescita di richieste di chi, arrivando dall’estero o da altre parti d’Italia, sceglie Siena per le proprie nozze. Una tendenza che riguarda tutta la provincia e, ovviamente, sedi civili e sedi religiose. Qualche nome, in ordine sparso, di chi ha scelto queste terre per sposarsi negli ultimi anni: l’attuale allenatore dell’Inter Simone Inzaghi e Gaia Lucariello nella chiesa dell’Amorosa a Montalcino; il campione di Formula 1 Kimi Raikkonen e Minttu Virtanen a San Galgano; il campione dell’Inter Wesley Sneijder e Yolanthe Cabau Van Kaspergen a Castelnuovo Berardenga.

Ma come loro, soprattutto, tante coppie che vogliono condividere la gioia di un giorno così speciale in ambienti unici, ricchi di storia e immersi in un ambiente affascinante. È la filosofia del nuovo mercato del wedding, su cui i privati si sono gettati da tempo e che negli ultimi anni - con alterna intensità, a dire il vero - è stato cavalcato anche dalle amministrazioni pubbliche e in questo caso dal Comune di Siena.

La giunta ha ora rimesso ordine nella materia quanto meno per quanto riguarda l’utilizzo degli spazi. A partire dalle capienze: cinquanta persone nella sala del Concistoro, ottanta nella Loggia dei Nove, cinquanta nella sala del Mappamondo, in questo caso con la concessione soggetta all’autorizzazione della Soprintendenza. Da notare che il bonifico da cinquemila euro di cui sopra non dà diritto all’uso esclusivo della sala del Mappamondo, perché durante la cerimonia il Museo civico resterà aperto al pubblico (e non potrà per questo essere diffusa musica di sottofondo durante la cerimonia).

Alcune indicazioni generali: non ci si può sposare in Comune il primo e 6 gennaio, 25 marzo, 25 aprile, Pasqua e Pasquetta, 1 maggio, l’ultima domenica di maggio, 2 giugno, dal 26 giugno al 4 luglio, la prima domenica di luglio successiva alla corsa del Palio, dal 10 al 18 agosto, 1 novembre, 1 dicembre, 8 dicembre, 25 dicembre, 26 dicembre e 31 dicembre. E poi qualche curiosità: la cerimonia può durare al massimo trenta minuti, “il servizio fotografico è limitato agli sposi, ai testimoni e ai parenti stretti, senza interferire con il normale flusso dei visitatori”, “il lancio di riso o altro materiale (coriandoli, petali, stelle filanti) è vietato all’interno degli ambienti museali, delle scale e del Palazzo pubblico”. Una rinuncia cui è facile dare seguito, per il privilegio di sposarsi in ambienti carichi di storia, arte e bellezza.