Siena, 5 giugno 2019 - Fiori d'arancio. Lo scambio degli anelli. La promessa di amore eterno. Tutto sembrava filare liscio, alla stregua di un film. Ma come in ogni pellicola che si rispetti non poteva mancare il colpo di scena. La sposa dopo un paio di settimane si è infatti allontanata dal neo marito. Nessun remake di ‘Se scappi ti sposo’, il celebre film con Richard Gere e Julia Roberts. Quest’ultima, infatti, fuggiva quando arrivava il momento del fatidico sì. La ‘vittima’ della storia arrivata ieri in tribunale, invece, aveva celebrato il rito civile. E adesso l’ex marito è accusato di stalking e rapina.
Andiamo per ordine. I due protagonisti della storia sono albanesi. Si erano conosciuti nel loro paese di origine, lì era iniziato il feeling. Giovani entrambi, lui sui 30 anni che abita adesso in Molise, lei poco più giovane. Molto carini. Si perdono di vista e poi si ritrovano una volta arrivati in Italia. All’inizio la ragazza fa la badante, successivamente ha trovato impiego nel settore ricettivo. Decidono di sposarsi, è il 2016. Ma la rottura si nasconde dietro l’angolo. La ragazza ovviamente va a vivere con il marito in Molise ma resiste solo un paio di settimane. Torna quasi subito nel paese della Val d’Orcia dove tuttora abita e lavora. Secondo la ricostruzione finora emersa l’abbandono sarebbe dovuto al fatto che l’uomo era troppo geloso.
Il novello sposo non si dà pace. E’ ancora innamoratissimo. Come racconterà la donna nella denuncia presentata alle forze dell’ordine, lui inizia a perseguitarla. Telefona di continuo e la raggiunge in Val d’Orcia. Ed è in una di queste occasioni che le strappa anche il borsello, proprio nella piazza principale del paese. Di qui l’accusa di rapina, unitamente a quella di stalking. L’uomo sostiene che l’avrebbe fatto solo perché voleva prenderle il permesso di soggiorno ottenuto grazie a quel ‘sì’ detto in Comune. Le nozze lampo, immediatamente fallite, sarebbero state celebrate dalla ex, a suo avviso, per consentirle di ottenere il documento per restare in Italia.
Un braccio di ferro che è arrivato in tribunale dove ieri davanti al giudice Ottavio Mosti sono sfilati alcuni testimoni. La donna, assistita dall’avvocato Paolo Bufalini, si è costituita parte civile. L’uomo è invece difeso da Carla Guerrini. A settembre ci sarà la sentenza che, comunque vada, non potrà certo sanare le lacerazioni di cuore.