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Maxirissa a Siena. Botte e sangue tra la folla: "Una violenza mai vista"

Scontro fra stranieri sabato nelle vie dello shopping: giovane ferito al volto. Situazione finora inedita a queste latitudini, l’allarme sociale è grande.

Il giovane a terra dopo la rissa scoppiata a pochi metri da Rocca Salimbeni

Il giovane a terra dopo la rissa scoppiata a pochi metri da Rocca Salimbeni

di Laura ValdesiSIENAUna rissa fra bande di stranieri a pochi metri da Rocca Salimbeni. All’ora dell’aperitivo, in mezzo alla gente. Viene spruzzato anche spray urticante, un pakistano resta a terra. Pestato, finisce in ospedale. E ancora. Coltelli con lama di trenta centimetri nascosti nel salotto buono della città, piazza Matteotti. E sabato pomeriggio, nella stessa zona, uno straniero viene inseguito dentro il supermercato da un gruppetto rivale. Pieno di sangue, hanno pensato che fosse stato accoltellato. Forse l’hanno colpito al volto con una bottiglia, niente armi da taglio. "Sembrava morto", il racconto di una cliente del negozio. Fuori ondate di ’maranza’, molti stranieri di seconda generazione che le forze dell’ordine già conoscono. Da mesi hanno scelto il triangolo Camollia, giardini della Lizza davanti a palazzo di giustizia e piazza Matteotti per le scorribande. "Hanno preso alcuni coltelli, almeno un paio, dai tavoli apparecchiati", le parole di un ristoratore che ha l’attività accanto al supermercato teatro dell’aggressione.

Siena è sotto choc. Le mura che da secoli l’hanno protetta, ovattandola da crisi ed eccessi altrove devastanti, non bastano più. Anche la città tranquilla e a misura d’uomo si è risvegliata scoprendo la violenza dei fronteggiamenti in strada. Non quelli in Piazza del Campo fra contradaioli durante il Palio, tradizione secolare che non turba l’ordine pubblico anche se il tribunale li ha sanzionati come rissa. Piuttosto lotte fra bande, da un lato soprattutto nordafricani, dall’altro pakistani ma non solo. "Episodi come quello di via Pianigiani (le botte a pochi passi da piazza Salimbeni, ndr) fanno male a tutta la città che non può permettersi di vedere la sicurezza della sua comunità messa a rischio da feroci atti di violenza sotto gli occhi di tutti", il j’accuse del sindaco Nicoletta Fabio. Preso atto "che alcune zone del centro storico sono divenute di difficile gestione" ha chiesto "un cambio di passo immediato. Le misure di sicurezza adottate finora evidentemente non bastano". Insomma, per voce del sindaco Siena "pretende il rispetto della città, dei suoi valori e dei suoi cittadini".

L’inseguimento dentro il supermercato di sabato e i parapiglia che si sono verificati in mezzo alla gente che faceva shopping, sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso. A cui si è aggiunta una fotografia che ha iniziato a circolare in tarda serata sui social. Mostra un gruppo di stranieri, nell’antica Fortezza, che impugnano bastoni. Uno ha il volto coperto da un fazzoletto, pronto al combattimento. Pezzi di legno ma si dice anche oggetti di ferro, nascosti fra i rami degli alberi tagliati venerdì dal Comune che dovevano ancora essere tolti. Li hanno portati via subito ieri gli operai, facendo pulito. Chi l’ha scattata ha rischiato, sebbene volesse aiutare le forze dell’ordine. E’ stato certo argomento della riunione d’urgenza convocata ieri dal prefetto. Un Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica a cui ha preso parte il sindaco unitamente al rettore del Magistrato delle Contrade Bendetta Mocenni perché queste ultime sono presidio del territorio. Ad attenderli fuori l’intera giunta. Chieste a gran voce misure incisive. Non può accadere ancora.

"Ci siamo riempiti la bocca che Siena era una città diversa grazie a regole e comportamenti tramandati, ora è il momento che le Contrade intervengano con il ruolo che gli compete che non è organizzare sagre e nemmeno l’ordine pubblico ovviamente, ma il presidio del territorio come deterrente a certi comportamenti", tuona Antonio Degortes, imprenditore e figlio del grande fantino Aceto. Il questore oggi andrà alle 21 al Magistrato delle Contrade per vedere i priori. Calma e gesso.