Quasi 130 episodi di aggressione al personale sanitario, di cui il 23 per cento, cioè una trentina di casi, sono state aggressioni fisiche. Sono i dati choc che emergono dal monitoraggio svolto dall’Asl Sud Est, in occasione della ‘Giornata Nazionale contro la violenza sugli operatori sanitari’. Il numero di aggressioni è quadruplicato rispetto all’anno precedente. "È presumibile – spiegano dall’azienda sanitaria – che questo aumento sia correlato all’emergenza Covid, che ha portato varie restrizioni e un diffuso disagio psicologico ed emotivo, sia nei pazienti e loro familiari, sia tra gli operatori sanitari". I casi di violenza segnalati nel 2021, nel 23% dei casi si è trattato di episodi di violenza fisica e nel 77% di violenza verbale. Nella maggior parte dei casi le vittime sono stati infermieri (57,7%) e, dato importante è che oltre l’80% di questi eventi riguardano le donne. In questi casi l’azienda ha messo a disposizione un sostegno psicologico allo sportello d’ascolto per le vittime di violenza e aggressione".
Questi dati, in linea con quelli nazionali, sono il frutto di un monitoraggio realizzato attraverso un questionario specifico per operatori del pronto soccorso e di altre strutture aziendali, e purtroppo sono solo una minima parte rispetto a quelli che realmente si verificano giornalmente nelle strutture sanitarie. "I professionisti sanitari - concludono dall’azienda sono inesauribili motori del sistema sanitario nazionale e affrontano ogni giorno, con perseveranza, tutte le sfide necessarie per garantire servizi puntuali ed efficienti".