
Contributi da parte del Comune per medici di medicina generale e pediatri che svolgono la loro attività nel centro storico (foto d’archivio)
Nell’àmbito delle misure che puntano a evitare lo svuotamento del centro storico, questa investe il settore sanitario. L’amministrazione comunale ha stanziato un plafond da diecimila euro per sostenere, con contributi singoli fino a mille euro, i medici di famiglia e i pediatri che svolgono almeno la metà della loro attività nel centro storico. Un contributo sostanziale ma anche dal valore simbolico, in tempi in cui il rischio di trasferimento all’esterno delle mura di funzioni e attività è all’ordine del giorno.
"Negli ultimi anni – si legge nell’atto dell’amministrazione – è stato osservato un crescente abbandono del centro storico da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, anche a causa degli alti costi di gestione e affitto degli spazi per gli ambulatori, con conseguente aumento delle difficoltà da parte della popolazione residente dentro le mura cittadine, con particolare riferimento agli anziani, ai genitori con figli piccoli e ai soggetti più fragili, nel raggiungere servizi sanitari collocati in aree periferiche, e nell’accesso alle cure mediche".
Da qui la decisione di sostenere l’attività, ritenendo "opportuna la presenza nel centro storico di medici e pediatri che, svolgendo la loro attività professionale in tale area, contribuiscono significativamente al benessere dei cittadini e garantiscono un servizio sanitario di prossimità, accessibile e integrato nel tessuto urbano".
L’entità dei contributi è variabile e sarà assegnato in misura maggiore a chi ha meno assistiti (e quindi minori introiti): per i pediatri 800 euro fino a 500 assistiti, mille euro da 501 a mille assistiti. Sei le fasce previste per i medici di famiglie: da chi ha meno di 500 assistiti (mille euro) fino a chi ne ha da 1301 a 1500 (300 euro). Contributo simbolico di 100 euro per chi svolge meno della metà della propria attività all’interno del centro storico.