CRISTINA BELVEDERE
Cronaca

Medici di base, solo 5 sì al bando Rimangono vacanti dieci posti

L’assessore regionale Bezzini: "Azione su più fronti per coprire il territorio". Pozzi, Fimmg: "Aiuti ai giovani"

Medici di base, solo 5 sì al bando Rimangono vacanti dieci posti

di Cristina Belvedere

Al bando della Regione per l’apertura di ambulatori sul terriotorio dell’Asl Toscana Sud Est hanno risposto 21 medici di medicina generale su 65 posizioni libere: 5 in provincia di Siena su 15 posti disponibili, 10 a Grosseto su 25 posti vacanti e 6 ad Arezzo su altrettanti posti vuoti. Ora hanno 90 giorni per aprire gli ambulatori: l’iter è ancora in corso. Dove inizieranno la loro attività? E’ il segretario provinciale della Fimmg, Maurizio Pozzi, a indicare le zone carenti: "Nell’area di Colle, San Gimignano e Casole è stato coperto un solo posto, così come a Sinalunga, Torrita e Montepulciano, nonché nell’area di Chiusi, Chianciano, Sarteano, Cetona e San Casciano dei Bagni. A Siena invece i posti coperti sono due, mentre resta vacante l’Amiata". Pozzi sottolinea: "Nel territorio dell’Asl Sud Est due terzi del territorio restano senza medico di base". E ancora: "Come Fimmg stiamo costruendo le condizioni migliori per l’accesso dei giovani alla professione, mettendo a disposizione centri medici, personale, infermieri e la collaborazione di gruppo per garantire tutto il sostegno possibile".

Garanzie arrivano anche dall’assessore regionale alla Sanità, Simone Bezzini: "E’ innegabile un problema di reperimento di medici nelle zone carenti, quindi stiamo lavorando su più fronti. Ci sono molti medici in formazione che tra 2-3 anni avranno ultimato il percorso, a quel punto ci sarà un equilibrio tra ingressi e uscite". Bezzini aggiunge: "Abbiamo aumentato le borse di studio per la formazione grazie ai fondi statali, regionali e del Pnrr, inoltre c’è stato un innalzamento del massimale di assistiti fino a 1.800, mentre i giovani medici in formazione possono prenderne in carico fino a mille". L’assessore conclude: "Resta il problema nelle realtà minori, ma sono allo studio idee per incentivare i giovani ad andare nelle aree disagiate".