Nessuna segnalazione formale di non conformità arrivata da gennaio a marzo. E dunque nessuna procedura di autocontrollo attivata per scongiurare eventuali pericoli per la salute dei consumatori. Il gestore della mensa universitaria di Sant’Agata, Vivenda spa, chiarisce la propria posizione sulle quattro immagini che sono circolate sui social nei giorni scorsi raffiguranti uno yogurt scaduto e due casi di lumache rinvenute nel piatto degli studenti. "Vivenda – spiegano dall’azienda – desidera precisare che le segnalazioni di non conformità riportate (anche per il tramite di immagini non contestualizzate) non le sono mai state tempestivamente, cioè nell’immediatezza dell’accadimento, poste a conoscenza". Per questo motivo l’azienda non ha potuto agire di conseguenza. "Essendo rimaste sconosciute – aggiungono – cosicché potesse instaurarsi il giusto contraddittorio e soprattutto attivarsi ogni procedura ed analisi ispettiva a presidio della sicurezza alimentare a tutela del consumatore". A Vivenda finora non risulterebbero segnalazioni di questo genere fatte dagli studenti per canali ordinari. "In verità, nell’anno solare corrente, non consta siano giammai state attivate procedure di non conformità per simili accadimenti-episodi, correttamente segnalati. Al riguardo, infatti, qualora si fossero verificati, in ossequio alla procedura cui è soggetta, Vivenda, mediante il suo ufficio Qualità, avrebbe attivato immediatamente lo specifico protocollo curato ed adottato in Autocontrollo prescritto ex lege, teso a salvaguardare il corretto svolgimento del servizio e la salute dei consumatori. E così, non soltanto nella mensa di Siena ‘Sant’Agata’, ma ovunque in ogni altra similare gestione".
La procedura, secondo l’azienda, avrebbe consentito al Direttore del servizio – sempre presente in sala – di gestire in tempo reale la possibile anomalia segregando il lotto e assumendo ogni azione correttiva. "Parimenti - aggiungono - quando si renda necessario segregare un determinato prodotto, il direttore può disporre di un sistema Multimessenger in grado di allertare istantaneamente ogni altro sito produttivo". Vivenda tiene poi a precisare che le foto sarebbero ’decontestualizzate’ e quindi non esiste, ai fatti, un nesso causale con gli episodi di malessere raccontati in alcune chat degli studenti.
"La società – concludono – comunque è disponibile a un confronto teso alla massima trasparenza ed evidenza del suo indiscutibile buon operato, sia in materia igienico sanitaria che di sicurezza alimentare, aprendo senza indugio le porte dei suoi centri produzione a chiunque voglia prenderne visione e conoscerne i dettagli operativi".