"Anche gli infissi sono stati rafforzati", mostra Stefano Bernardini uscendo all’esterno dell’attività. Irriconoscibile l’area antistante rispetto al 18 ottobre scorso quando c’erano solo fango e merce rovinata. "E’ stata dura anche a livello fisico e mentale, non vedevamo la fine", ammette il figlio Andrea che, insieme alla sorella, manda avanti la storica attività del padre. "Metteremo delle protezioni, ci siamo informati e stiamo continuado a farlo – annuncia – per trovare la soluzione giusta. Si tratta di sistemare delle barriere strutturali alle porte e anche delle paratie, sia fisse che mobili, per cercare di fare in modo che nel caso malaugurato che accada ancora siamo pronti all’evenienza. Purtroppo al mondo d’oggi questi disastri avvengono sempre più spesso. Occorre organizzarsi in modo tale che il danno sia il minore possibile", osserva Andrea Bernardini. Che chiude lanciando un appello: "Servono interventi, anche strutturali, che semplifichino a tutti la vita e il lavoro. Dalla pulizia del fiume alla manutenzione costante, siamo naturalmente pronti da parte nostra a dare una mano. Ma chi di chi competenza deve attivarsi".
Intanto il Comune di Siena farà a breve la delibera sullo stanziamento dei fondi che stabilirà al contempo i criteri che consentono alle attività di accedere alle risorse. Ci vuole un atto ufficiale, poi potranno essere presentate le domande.
La.Valde.