I quintetti con due viole di Mozart, su strumenti originali d’epoca. Una serata davvero straordinaria, per l’edizione 102 di ’Micat in Vertice’, che venerdì al Teatro dei Rozzi presenta il Gringolts Quartet, formazione guidata dal violinista Ilya Gringolts, vincitore del Premio Paganini e docente ai corsi di altro perfezionamento dell’Accademia Chigiana, con Anahit Kurtikyan al violino, Silvia Simionescu alla viola e Claudius Herrmann al violoncello, insieme per l’occasione alla celebre violista statunitense Lily Francis, per concludere il ciclo integrale dei Quintetti con due viole di Mozart, iniziato lo scorso anno, sempre al Teatro dei Rozzi. La serata si aprirà con l’esecuzione del Quintetto n. 5 in re maggiore K 593, datato 1790, il penultimo composto dal genio di Salisburgo; seguirà il Quintetto n. 4 in do minore K 406, composto a Vienna nel 1787; chiuderà il concerto e il ciclo l’esecuzione del Quintetto n. 6 in mi bemolle maggiore K 614, composto da Mozart nella primavera del 1791. Il concerto è il secondo appuntamento del cartellone stagionale, che propone propone quattordici eventi con grandi star internazionali, tra cui anche Tabea Zimmermann, Christian Gerhaher, Pierre-Laurent Aimard, Carolin Widmann, Michael Mantler, Zefiro Ensemble. Anche in questa occasione, prima del concerto il direttore artistico dell’Accademia Chigiana, Nicola Sani, proporrà alle 20.30 un’introduzione all’ascolto, per avvicinare il pubblico alle opere che ascolterà nel corso della serata. Prima della fine dell’anno ci saranno ancora due appuntamenti. Il 4 dicembre, di nuovo al Teatro dei Rozzi, il pianista e compositore statunitense Uri Caine proporrà il suo ‘Change!’, un concerto dedicato a variazioni e improvvisazione al pianoforte. Il 23 dicembre, invece, il tradizionale concerto nella Cattedrale con il Coro Guido Chigi Saracini, diretto da Lorenzo Donati, che proporrà un programma ispirato alla musica sacra e alle festività natalizie, in una magica serata a ingresso libero (su prenotazione, fino a esaurimento posti). Dalla scuola estone (Pärt, Sisask, Ešenvalds) a quella polacca (Penderecki, Górecki, Lukaszewski), passando per influenze britanniche (Tavener, MacMillan) e scandinave (Sandström), il programma di questo appuntamento "metterà in luce – spiegano dalla Chigiana – il ruolo centrale che il coro continua a svolgere nella contemporaneità, rinnovando e mantenendo viva una tradizione secolare nella liturgia e nella cultura musicale odierna".
Riccardo Bruni