ANDREA TALANTI
Cronaca

Migranti vanno a scuola d’italiano

Negli spazi di Controtempo, la Penny Wirton ha programmato lezioni di lingua per stranieri e rifugiati

Migration

di Andrea Talanti

L’italiano è un bene gratuito da distribuire a tutti. Potrebbe riassumersi così lo scopo della scuola ‘Penny Wirton’ di Siena, attiva dal febbraio 2019 e adesso situata all’interno dello Spazio Controtempo messo a disposizione dalla Misericordia in via del Paradiso, che grazie al prezioso contributo dei volontari offre lezioni di lingua ai migranti e rifugiati approdati nella Città del Palio. Basta un giro nei locali della scuola per notare la presenza di uomini, donne, bambini e bambine di tutte le età e provenienti da tutte le aree del mondo, desiderosi di apprendere come comunicare e farsi capire nel Paese che li ha accolti. C’è chi è in cerca di un lavoro, chi sta completando gli studi, chi dopo anni si è ricongiunto a parenti e familiari, chi è appena uscito dall’affidamento ai CAS e adesso cerca una strada nel mondo. O meglio, a Siena.

"Siamo affiliati a ‘Penny Wirton’ dal 2019, anche se abbiamo iniziato a fare lezione dal 2017 prima nei licei e poi negli spazi della Misericordia – racconta Fabio Celli, volontario ed ex professore oggi in pensione -. La scuola ha sedi in tutta Italia, con tantissimi studenti: qui ne abbiamo una cinquantina che frequentano assiduamente. Prevalentemente vengono dal Pakistan, dall’Afghanistan, o dal Sud America; molti sono colombiani, una comunità presente con numeri importanti a Siena. Noi cerchiamo di supportarli nell’apprendimento, c’è chi è qui da poche settimane e non conosce una parola di italiano così come chi è già molto avanti nella conoscenza della lingua e ha bisogno di aiuto per affrontare esami specifici, come quello della patente. Il nostro obiettivo non è solo quello di seguirli passo passo nell’insegnamento dell’italiano, ma anche quello di aiutarli ad inserirsi nei percorsi scolastici occupandoci delle domande da inviare alle scuole".

Un lavoro importante e complicato, che spesso si va a scontrare con barriere come il semianalfabetismo linguistico. "Parliamo di persone che spesso fanno fatica a scrivere anche nella loro lingua madre. Spesso i gruppi sono multietnici, quindi c’è da fare un lavoro diverso per ognuno di loro: per questo preferiamo e cerchiamo di impartire sempre lezioni ‘uno ad uno’, faccia a faccia. Ma non è semplice, siamo solo una ventina di volontari. Il lavoro è molto più semplice quando lo svolgiamo nei licei, ovvero il Galilei e il Liceo della Formazione in Sant’Agostino, dove i ragazzi impegnati nella scuola lavoro ci aiutano a tenere le lezioni. Abbiamo anche ragazzi dell’Università a darci una mano, qui è importante avere anche esperienze diverse: anche noi volontari non siamo tutti ex professori, c’è anche chi ha fatto l’assistente sociale o ha lavorato in campo medico. Ognuno porta il suo contributo, tutti sono preziosi".

La scuola accoglie principalmente i ragazzi ospiti dei centri d’accoglienza come il Santa Regina, aiutando ad inserirsi in una lingua completamente diversa dalla loro per suoni, alfabeto e costruzioni grammaticali. L’attività viene svolta il martedì dalle 10 alle 12 e il giovedì dalle 15 alle 17 nei locali in Via del Paradiso, mentre il mercoledì le lezioni vanno in scena al Liceo Scientifico Galilei e al Liceo della Formazione in Sant’Agostino dalle 14.45 alle 16.45.