
Minaccia barista con un coltello "Aggrediti poco dopo l’apertura"
di Marco Brogi
Istanti da incubo per una barista di Poggibonsi, minacciata con un coltello da un giovane probabilmente sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Non voleva pagare la bibita che aveva appena preso dalla colonna frigo e quando la titolare del locale gli ha chiesto i soldi ha estratto la lama. Nella concitazione ha perso la carta d’identità che la donna, quando è andata al commissariato a fare la denuncia, ha consegnato alla polizia. Una leggerezza che al tipo potrebbe costare cara, visto che sarebbe già stato individuato dalle forze dell’ordine. Si tratterebbe di un 24enne della zona.
Nel racconto della barista, ancora sotto choc, tutta la drammaticità di quei secondi interminabili. "Siamo arrivati al bar con mio marito come sempre poco prima delle 7 per l’apertura – rivela –. Qualche minuto dopo sono entrati due ragazzi. Uno aveva un braccio escoriato e sanguinante. L’altro, quello più grande, ha iniziato a gridare, dicendo cose senza senso. Erano visibilmente alterati. A un certo punto hanno preso una bibita dal frigo, ma non volevano pagare. Il solito ragazzo continuava a fare discorsi sconclusionati. Io e mio marito gli abbiamo detto di pagare e andarsene. Ma lui per tutta risposta ha iniziato a picchiare sul banco e a ripetere che non avrebbe pagato perché non aveva soldi. E per dimostrarlo ha rovesciato il contenuto del borsello sul bancone".
Ma non è finita qui. "Mentre succede tutto questo urlo a mio marito di chiamare il 112 –racconta ancora la barista –. Il tipo, nonostante tutto continua a offendermi e a battere sulla vetrina. Poi, all’improvviso, tira fuori un grosso coltello e mi minaccia. Per ben due volte". I tipi si danno alla fuga a piedi, facendo perdere le loro tracce. La donna bussa alla porta del commissariato e sporge denuncia, fornendo una dettagliata descrizione dei due.
"Sono rimasta dalla polizia per due ore – rivela la donna –. Poco dopo un poliziotto mi ha detto che il giovane che mi aveva minacciato con il coltello era già stato individuato e messo in manette. Si tratta di due persone già note alle forze dell’ordine. Provavo rabbia, una rabbia incontrollabile di fronte a quei due tipacci. Se non ci fosse stato mio marito quel delinquente l’avrei affrontato. Ma se l’avessi fatto, forse non sarei qui a raccontarlo. È finita bene, ma la paura che abbiamo avuto non si può immaginare".