DILAURA VALDESI
Cronaca

Minaccia di dare fuoco alla moglie. Operaio patteggia 2 anni e 4 mesi

Svolgerà lavori socialmente utili. Resta per adesso ai domiciliari e con il braccialetto elettronico

La delicata vicenda è stata ricostruita dal comissariato di polizia (foto d’archivio)

La delicata vicenda è stata ricostruita dal comissariato di polizia (foto d’archivio)

di Laura Valdesi

Ossessionato dalla gelosia. Dal timore che potesse tradirlo. In più eccedeva con l’alcol, secondo la procura. E poi perdeva la testa maltrattando la moglie, senza curarsi se in quel momento c’erano anche i figli minori. Facile immaginare la paura e l’angoscia che si respiravano nell’abitazione di un operaio della Valdichiana. Che, al culmine dell’ennesima sfuriata aveva superato il limite arrivando al punto di mischiare alcune componenti, dall’alcol stesso all’ammoniaca, detersivo compreso, creando una miscela lanciata addosso alla moglie di 38 anni. Il liquido l’aveva raggiunta nella parte alta del corpo e anche al volto. L’aveva poi minacciata di darle fuoco. Momenti di terrore. Se non se ne fosse andata rapidamente avrebbe dato corso al suo proposito. Ma uno dei ragazzi aveva chiamato le forze dell’ordine che avevano allontanato l’uomo, era l’inizio dell’estate 2024.

E anche quando i poliziotti lo avevano portato fuori casa erano continuate le minacce alla donna promettendo che appena uscito gliel’avrebbe fatta pagare. Una vicenda molto delicata che si è conclusa ieri con il patteggiamento dell’operaio, sempre presente in aula durante le udienze. Nel novembre scorso la richiesta, ieri la decisione del collegio Frangini dopo una lunga camera di consiglio. Che ha condannato per maltrattamenti l’uomo a 2 anni e 4 mesi, senza condizionale. Dovrà dunque effettuare lavori di pubblica utilità. Tuttora comunque si trova ai domiciliari con il braccialetto elettronico.

Il comportamento aggressivo e minaccioso andava avanti, secondo quanto ricostruito, dal 2019. Alla moglie aveva dato calci e pugni, sempre mentre era in preda ai fumi dell’alcol. La gelosia il tarlo che lo divorava e gli faceva perdere la ragione. Quindi litigi e botte, scenate dove le attribuiva presunti tradimenti. Nel mirino era finito persino il datore di lavoro della moglie. Una volta, sempre alla presenza dei figli che soffrivano molto della situazione e avevano inviato alla mamma anche messaggi con richieste di aiuto, prese la donna per i capelli trascinandola per la casa.

La 38enne, che ha vissuto per anni l’inferno in famiglia, si era costituita parte civile assistita dall’avvocato Francesca Massi.