DIEGO MANCUSO
Cronaca

Misericordia e Croce Rossa. I colossi del servizio: "Ma i giovani non ci sono"

Numeri da capogiro per due organizzazioni radicate sul territorio "Il problema è quello del ricambio generazionale, servono ventenni" .

Numeri da capogiro per due organizzazioni radicate sul territorio "Il problema è quello del ricambio generazionale, servono ventenni" .

Numeri da capogiro per due organizzazioni radicate sul territorio "Il problema è quello del ricambio generazionale, servono ventenni" .

Da ‘no-profit’ a ‘not for profit’: quattro lettere che segnano la rivoluzione del volontariato. Da anni relegati in fondo alla catena economica, oggi la società civile e il Terzo Settore, invece che preoccuparsi e basta della produzione di ricchezza, cominciano ad essere consapevoli della loro capacità di creare valore, non solo quello monetizzabile ma anche quello che è espresso in termini di qualità della vita, di benessere, addirittura di felicità. "Con cinquantadue dipendenti e sei milioni di fatturato, prodotto quasi interamente sul territorio, siamo la realtà di servizi più grande di Montepulciano, dopo il Comune" afferma Adriano Giuliotti, Presidente della Misericordia, realtà rappresentativa del cambiamento, che gestisce anche la RSA Cocconi Bernabei. "Nel 2024 abbiamo speso più di 50.000 euro soprattutto per il carburante e la manutenzione dei mezzi" fa eco Anna Monciotti, Presidente della Misericordia di Acquaviva, che ha cinque dipendenti e quattro persone inserite nel progetto per il disagio sociale. Sulle stesse cifre si posiziona il Comitato della Croce Rossa di Montepulciano, tre dipendenti, che, per voce della Presidente Stefania Trabalzini, precisa che "l’unica cosa che non possiamo acquistare nei dintorni sono abbigliamento e attrezzature specialistiche". E’ la nuova frontiera dell’economia civile: la creazione di valore non è più appannaggio esclusivo dell’economia ‘for profit’, la ricchezza prodotta dal volontariato viene riconosciuta, insieme alla democrazia, nel modello di sviluppo della comunità. Il passo successivo è impegnarsi nella costruzione della politica, condividendone con le formazioni tradizionali la gestione ma anche la sovranità. "Per noi è normale, è abituale, sederci al tavolo con il Sindaco, esaminare i problemi, concordare strategie e soluzioni" spiega Giuliotti. "Siamo partner di co-progettazioni con la Società della Salute, con Siena Soccorso e con la confederazione delle Misericordie d’Italia", precisa Monciotti. Il panorama non è però tutto roseo: l’Istat ha certificato negli ultimi dieci anni la diminuzione di un milione di volontari e il fenomeno di riverbera a livello locale: "Il calo è netto – denuncia Monciotti – addirittura del 50%, abbiamo lanciato appelli anche da queste colonne. Soffre perfino il servizio civile universale: fino a dieci anni fa per quattro posti ricevevano sei o sette domande; ora abbiamo due posti a disposizione ma non si presenta nessuno". "L’età media dei partecipanti ai corsi per soccorritori è sempre più alta - conferma Giuliotti -, per quello di 2° livello, più performante, che immette subito in servizio, siamo addirittura a ’over 50’. Ventenni non se ne vedono più, i più giovani che riusciamo a coinvolgere negli eventi sono i quarantenni". "Ho seguito gli ‘angeli nel fango’ intervenuti a Cambi Bisenzio" racconta Adriano Giuliotti. "Per la maggior parte studenti universitari che si sono però presentati con una pala e una bottiglietta d’acqua, che – in buona fede – hanno intasato i parcheggi e che non sapevano da dove cominciare: una risorsa non usata per la potenzialità che ha, rendendo quasi nullo il risultato".

Diego Mancuso