
Montaperti, Siena: Cosa può insegnare una battaglia vinta otto secoli fa?
Comunque vada la storia, il 4 settembre sarà sempre un giorno speciale per i senesi. E lo è stato anche quest’anno, con una serie di eventi che hanno il sapore non solo della rievocazione, ma anche della rivendicazione di un ruolo nella storia. Tutto il programma che rievoca la battaglia del 1260 prevede la presenza di una solida rappresentanza comunale, dal presidente del consiglio comunale Davide Ciacci, al Gonfalone cittadino, a una rappresentanza della Polizia Municipale.
Proprio Ciacci ha parlato dei valori profondi della cultura e della tradizione senese, a una data che dette vita a un vero e proprio mito, per una battaglia epocale. Si è cominciato nel pomeriggio con l’atto di affidamento alla Madonna del Voto nella Chiesa del Martirio. Significativo gesto di rinnovo di un legame indissolubile, poi all’Antico Granaio di Montaperti con la presentazione di "Un saggio sulla Piramide" di Alessandro Leoncini, già presentato alla Sala delle Lupe, con la presenza di Roberto Di Jullo, autore del drappellone di luglio. Poi, dopo la cena, il rito che molti senesi amano e che sentono come memoria vivissima: nella notte si è svolta la fiaccolata verso il cippo nell’antica collinetta che guarda verso le Crete.
Un modo per rinsaldare un legame con gli antichi avi: togliendo ogni possibile retorica, sempre inutile, è cercare di offrire un ruolo sempre più importante, vero, ad una comunità che spesso si sente tagliata fuori dalle grandi questioni che agitano il paese. Montaperti è oggi il vero senso di rivalsa da un isolamento non voluto, da una non considerazione che parte da molto lontano. Il 4 settembre si è così concluso alle luci di un tempo: passato e presente spesso da noi si uniscono alla meraviglia. A questo dobbiamo sempre aggiungere il futuro. E proprio un’antica battaglia come Montaperti può indicarci la strada.
Massimo Biliorsi