Se n’è andato in silenzio Averino Falciani, con la stessa riservatezza con cui aveva condotto la sua intera esistenza: presenza costante ma discreta, uomo che alle parole, distillate con parsimonia, preferiva i fatti, e che, anche attraverso un ironico pessimismo, riusciva comunque a trasmettere interessi e passioni. Al di là di quelli familiari, al vertice dei suoi affetti c’era Montepulciano, la sua città, alla quale era legato in maniera viscerale.
E ci teneva al ’titolo’, del tutto platonico ma per lui fondamentale, di commerciante con la maggiore anzianità di servizio nel centro storico; anzi, lo rivendicava.
Dopo un improvviso malore, in appena cinque mesi la malattia ha avuto ragione della sua fibra, si è spento la sera di venerdì scorso, dopo aver trascorso quest’ultimo tratto di vita in ospedale, all’età di 82 anni.
La comunità poliziana ne ricorda con rimpianto la figura perché Averino, come tutti lo conoscevano, è stato per decenni il manutentore per eccellenza di qualsiasi elettrodomestico entrasse nelle case sempre più attrezzate dei suoi concittadini. Bastava descrivergli il guasto, si presentava serio e silenzioso nelle case, con al massimo un paio di strumenti in mano e, miracolosamente, dimostrando una competenza tecnica di cui non si vantava affatto, dava luce a pesanti televisioni in bianco e nero e nuova vita a frigoriferi esausti o lavatrici intasate. Un’àncora di salvezza soprattutto per gli anziani, senza mai essere esoso.
Non era però un musone, Averino, anzi era un uomo di compagnia: rimasto scapolo, aveva fatto della sua ‘bottega’ un punto di ritrovo, quasi un ‘circolo’, sistemato nel primo tratto di via di Gracciano nel Corso, che è stato per tanto tempo il cuore commerciale della città.
E da Falciani si andava volentieri per chiacchierare, commentare, fino a che il brusio dei presenti non mutava in boati di risate, comprensibili solo a chi era ammesso al consesso. In realtà l’attività di vendita e riparazione di apparecchi elettrici di Averino Falciani esisteva quando il Corso si chiamava ancora via Roma, negli anni ’60: e da lì il compianto commerciante era stato attento testimone di tutti i cambiamenti che hanno trasformato Montepulciano.