
Il restauro del muro frontale e della strada di accesso al cimitero di Montorio finanziato dal benefattore Marco Falciani
A Montepulciano c’è un benefattore che ha già messo a disposizione della comunità quasi 150mila euro e che sembra intenzionato a non fermarsi qui. A rivelarne l’identità è stato, sui social, il sindaco Michele Angiolini quando ha presentato il primo degli interventi pubblici finanziati dal filantropo, rimasto fino a quel momento anonimo. Si tratta di Marco Falciani, nato a Montepulciano, in Collazzi, trasferitosi a 8 anni con la famiglia a Milano, dove si è affermato come imprenditore nel settore farmaceutico; nel 2025 Falciani compie 80 anni, forse regalo migliore, a una persona che spazia a livello mondiale ma che è rimasta molto legata alle sue origini, non poteva farselo. Due, per ora, gli interventi approvati dalla Giunta comunale, il restauro della facciata della chiesa di Santa Chiara all’interno dell’omonimo cimitero e il restauro del muro frontale e della strada di accesso al cimitero di Montorio. La ristrutturazione della cappella è stata terminata all’inizio dell’anno e ha avuto come primo risultato la valorizzazione di un luogo sacro di autentico pregio architettonico (il disegno è attribuito al Vignola) e storico, probabilmente dimenticato nel tempo. Il secondo intervento, in corso, gioverà all’accessibilità al cosiddetto ‘cimitero vecchio’, anche sotto il profilo della sicurezza. I lavori, eseguiti da Edilizia Tonini in collaborazione con Andrea Edilizia, sotto la supervisione tecnica dell’architetto Federica Della Giovampaola, prevedono infatti la pavimentazione in cemento architettonico drenante delle due ripide rampe che si immettono sul viale della Rimembranza; fino ad oggi i due brevi pendii avevano conservato il fondo sterrato che, sotto l’azione delle auto, venivano deformati, risultando ancor più sdrucciolevoli. Il rifacimento della strada partirà dalla scalinata di accesso a Montorio dove, come detto, sarà restaurato il muro frontale, quello che sorregge il bellissimo cancello in ferro battuto di fine ‘700. Il benefattore non parla, preferisce il basso profilo, ma si sa che ha chiesto la massima attenzione nel rispetto delle condizioni originarie dei manufatti. Quindi, per esempio, delle due rampe, saranno ripristinate le antiche canalette in pietra, per il deflusso dell’acqua piovana, mentre il muro, oggi intonacato, sarà oggetto di un attento studio per ripristinare eventualmente la sua struttura in pietra. Non sarà un caso che l’azienda farmaceutica fondata nel 1973 da Falciani con tre amici-soci si chiama Dobfar, sintesi del motto ‘dobbiamo fare’.
Diego Mancuso