Montepulciano (Siena), 4 febbraio 2023 - Sono scesi in strada abbandonando le aule scolastiche. Motivo della protesta i criteri che i dirigenti scolastici intendono adottare per la partecipazione ai corsi "Erasmus". Il fatto è accaduto ieri, a protestare sono stati gli studenti dell’Istituto "Redi" della cittadina poliziana. Alcuni giovani si sono seduti sulla sbarra che delimita l’ingresso ai parcheggi e anche agli edifici scolastici. Una sorta di "occupazione" insolita, originale, giudicata pericolosa dai dirigenti dell’Istituto che hanno chiesto, per tenere sotto controllo la situazione, l’intervento dei carabinieri e della polizia municipale.
La protesta pian piano si è attenuata, ci sono stati studenti che sono tornati in aula, ci sono stati altri che non sono rientrati. "Dopo un lungo confronto – spiega il preside del "Redi" Sergio Marra – gli studenti hanno ritenuto non soddisfacenti le regole, che sono scritte non da noi ma nelle disposizioni ministeriali, che determinano chi potrà andare a questi corsi. Si tratta - sottolinea il preside - non di una gita scolastica ma di corsi di studio. E’ di competenza del collegio dei docenti individuare i ragazzi che hanno i migliori requisiti per dare supporto al corso di studi all’estero. Questo non è condiviso dopo alcune ore di assemblea svoltesi negli ultimi tre giorni. I ragazzi hanno deciso di manifestare con una pacifica iniziativa esterna che, ovviamente, viene rispettata da me e da tutti i docenti ma devo sottolineare che il percorso di individuazione è stato avviato nel più rigoroso rispetto delle disposizioni. La decisione di segnalare alle forze dell’ordine quanto stava accadendo all’esterno della scuola è stato solo ed esclusivamente per motivi precauzionali".
Sui social ci sono stati molti interventi su quanto accaduto. Qualcuno con una ricostruzione dei fatti che il preside Marra ha definito "non corretta" ribadendo con forza che non si deve cadere nell’errore di ritenere un "Erasmus" una gita scolastica. La protesta è finita, la polemica potrebbe continuare.