Ci sono i figuranti in costume, i monaci e i musici, il castellano e il vescovo. Ci sono le autorità, il presidente della Regione e della Provincia, il sindaco e la giunta. Ma soprattutto c’è Monteriggioni, con la sua storia leggibile in ogni pietra. Nel castello murato cinto di torri come nel complesso di Abbadia Isola, rinvigorito dal Museo archeologico e da un complesso che "fa cultura viva, non elitaria", come dice Marco Valenti, assessore al turismo e anima del MaM. La delegazione del G7 "è a bocca aperta, perché nel resto del mondo non c’è quello che abbiamo noi, anche se a volte non ce ne rendiamo conto", osserva il ministro Daniela Santanchè, che ha voluto portare qui una tappa del G7 del turismo.
Qui, su quella Via Francigena che ama, "anche se è necessario lavorare per incrementare ostelli, punti di accoglienza, cartellonistica", dice ancora Santanchè, che sabato a chiusura dell’evento farà a piedi il tratto Pietrasanta-Lucca, così come l’anno scorso fu intercettata a camminare dalle parti di San Gimignano dal sindaco Andrea Marrucci.
Qui, ancora, "perché Monteriggioni può essere il simbolo dell’altra faccia del turismo della città da 15 milioni di visitatori come Firenze. La risposta all’overtourism non sono i numeri chiusi, ma la differenziazione dell’offerta che si può orientare in più luoghi diversi".
E allora ecco Monteriggioni, a bordo di un treno storico da Firenze (e sono vietate battute sui disagi che ogni giorno denunciano i pendolari su questa tratta sciagurata) per entrare per un paio d’ore in una dimensione parallela del tempo e dello spazio. Accolti dai figuranti dell’Agresto medievale e dall’ex sindaco Bruno Valentini nei panni del castellano, che ha letto la pergamena dell’accoglienza, prima della visita a questo borgo che non è una ricostruzione in stile Disneyland, ma è su questo rilievo da otto secoli, da quando fu costruito come argine sul burrascoso confine settentrionale tra Siena e Firenze.
"Terra di guerre e alleanze – dice il sindaco Andrea Frosini – ma anche di ospitalità e accoglienza. Confidiamo che la vostra visita qui sia di stimolo per le riflessioni che state facendo sulla sostenibilità e su un turismo lento, di cui contiamo di essere un simbolo". Pronuncia queste parole all’interno del chiostro di Abbadia Isola, dove è stato realizzato anche l’ostello sulla Francigena. "È un orgoglio aver accolto qui la delegazione del G7, lo considero anche un premio al nostro impegno", dice ancora il sindaco.
Insieme a Monteriggioni, il riconoscimento va a tutta la provincia, osserva la presidente Agnese Carletti, perché "sottolinea quando Siena ha fatto e sta facendo nel campo dell’accoglienza. Abbiamo bisogno di aiuto per fare arrivare qui i turisti". Questo è uno dei temi veri, per una terra ricca e capace di una vasta e diversificata offerta, ma che soffre di enormi difficoltà di collegamenti.
La scelta allora è valorizzare, per esempio, quel turismo lento che sulla Francigena ha iniziato a trovare un suo sbocco. Anche se ancora siamo enormemente indietro, rispetto ad altre realtà. Il ministro Santanchè lo dice anche ai figuranti, con i quali si intrattiene in un lungo colloquio al termine della breve cerimonia di accoglienza ad Abbadia a Isola. "È vero che Monteriggioni è già conosciuta – dice il ministro alla stampa – ma si può sempre fare di più. I turisti non sono troppi, bisogna gestirli sempre meglio". Lo dice a fianco di quel museo che a Monteriggioni, già ricca di meraviglie, si sono inventati "per valorizzare e rendere attuali l’identità e la storia del territorio", è il sigillo di Valenti.