
Le prestigiose mura di Monteriggioni hanno bisogno di un ‘tagliando’. Di un restauro. Troppa vegetazione infestante sta mettendo a dura prova la cerchia in bozze di pietra ricordata anche da Dante nel canto XXXI, 40-41, dell’Inferno (e siamo oltretutto nelle celebrazioni di Dante: sotto queste mura l’Alighieri fu messo a conoscenza del suo allontanamento - eufemismo - da Firenze). Si farà ricorso all’edilizia acrobatica, poiché in ispecie sul lato esterno, dove il colle subito precipita verso le vallate, issare ponteggi è quanto mai arduo. Il Comune ha stanziato 50 mila euro. Di tanto in tanto, si deve intervenire su queste mura, che del resto sono sempre state e rimangono una delle icone del medioevo italiano. E quindi mondiale. Soldi ben spesi. Non solo: secondo il Comune bisogna verificare lo stato di conservazione dei paramenti interno ed esterno della cinta muraria del Castello. La presenza di vegetazione spontanea rende in molti punti difficile questa valutazione, oltre ad essere essa stessa un elemento "che contribuisce al progressivo deterioramento della componente adesiva della muratura". L’obiettivo è dunque duplice: eliminare vegetazione che mette a rischio la tenuta delle mura già di per sé, e dopo passare ad una ulteriore analisi dello stato di manutenzione. Intanto si passa alla rimozione della vegetazione infestante e alla sostituzione delle reti anti-piccioni ed altri volatili deteriorate sulle torri della cinta muraria.
Andrea Ciappi