CRISTINA BELVEDERE
Cronaca

Ragazza uccisa da onda anomala. Il vigile del fuoco di Siena: "Mi sono tuffato, speravo di salvarla"

Il dolore di Manuel Solms, romano di 35 anni, dal 2020 al Comando del Ruffolo: "Quando sono arrivati i soccorsi il cuore di Margherita batteva ancora”

Margherita Salvucci, 28 anni, di Colmurano (Macerata), è morta travolta da un’onda dell’oceano a Madeira

Margherita Salvucci, 28 anni, di Colmurano (Macerata), è morta travolta da un’onda dell’oceano a Madeira

Siena, 30 giugno 2024 – «Accetto di parlare solo perché la famiglia di Margherita è d’accordo". Così Manuel Solms, 35 anni, vigile del fuoco romano dal 2020 in servizio al Comando di Siena. E’ l’eroe che ha tentato di salvare la vita a Margherita Salvucci, 28 anni, specializzanda in Pischiatria all’Università di Padova, originaria di Colmurano (Macerata), morta travolta dall’oceano durante una gita con la famiglia alle piscine naturali di Seixal, nell’isola di Madeira.

Manuel è ancora in vacanza nell’isola con la compagna, ma non potrà mai dimenticare cosa è successo: "Eravamo anche noi alle piscine naturali, un posto bello ma molto pericoloso. Si tratta di vasche ricavate tra gli scogli esposte alle onde dell’oceano – racconta –. Ho visto questa ragazza trascinata via da un’ondata mentre faceva il bagno. Non riusciva a tornare verso riva perché nella zona non ci sono approdi ma soltanto scogli".

Manuel capisce che qualcosa non va, a quel punto i genitori e la sorella della ragazza iniziano a urlare chiedendo aiuto. Lo stesso fanno i turisti presenti in quel momento. Manuel non perde tempo: "Come vigile del fuoco sono soccorritore acquatico, quindi mi sono tuffato in una delle piscine e da là ho lanciato un salvagente verso la ragazza, che però era troppo lontana per afferrarlo. Allora sono uscito in oceano aperto e ho iniziato a nuotare verso Margherita. Lei era ancora cosciente, mi parlava, ho capito che era italiana. Sono riuscito a raggiungerla proprio quando aveva perso i sensi e stava andando sott’acqua". Lo sforzo fisico di Solms è enorme: "Tenendola a galla sono riuscito a raggiungere un secondo salvagente che ci avevano lanciato dalla riva, quindi ho nuotato con la ragazza svenuta in modo da allontanarci dagli scogli per evitare ulteriori rischi in attesa della Guardia costiera".

Quando arrivano i soccorsi, Manuel e Margherita vengono strappati alla furia dell’oceano: "In barca le hanno fatto il massaggio cardiaco più volte, senza interruzione fino all’arrivo nel porto – ricorda il giovane vigile del fuoco con tristezza –. Poi Margherita è stata trasferita in ospedale, dove è stata ricoverata in terapia intensiva. Mi aveva confortato vedere dai macchinari dei sanitari che c’era ancora il battito cardiaco. Questo mi aveva dato speranza, invece il giorno dopo ho saputo che Margherita era morta... ".

Manuel fa una lunga pausa: "Come sto? Non ho riportato conseguenze fisiche, solo qualche graffio. Ma dal punto di vista psicologico ci dovrò lavorare – sottolinea –. Mi sono tuffato in acqua perché non c’era tempo da perdere. In quell’ambiente non si resiste, le onde dell’oceano sono spaventose... ". Poi il pensiero torna a Margherita: "Sono in contatto con la sua famiglia. Il loro dolore è insormontabile. E anche il mio... ".