Siena, 17 febbraio 2022 - "C'era da capire cosa l'ufficio comunicazioni poteva conoscere" sull'operazione Nomura oltre a "verificare i rapporti esistenti con Giuseppe Mussari". Lo ha detto Aldo Natalini alla Commissione d'inchiesta sulla seconda perquisizione a David Rossi del 19 febbraio 2013 in ufficio e a casa. Rossi però "non è mai stato indagato", per lui non chiedemmo mai "intercettazioni". La Procura indagava dopo il ritrovamento del contratto trovato in cassaforte del dg Mps Antonio Vigni. "La perquisizione non fu utile ma per noi fu un passaggio importante - ha detto Natalini - cercavamo corrispondenza con Mussari, che era indagato".
Perquisito, ma non indagato
"La prima volta fu perquisito nel maggio 2012 ma la perquisizione dette esiti negativi - ricorda l'ex pm di Siena - Il dramma, la pressione mediatica su questo ufficio, sarebbe sorto più là nel tempo quando uscì sui giornali l'operazione Santorini" e dopo che nel gennaio 2013 Mussari si dimise dalla presidenza dell'Abi, cosa che "determinò attenzione spasmodica dei media, con una campagna insistente" che ebbe dei riflessi sull'ufficio comunicazione della banca. Natalini ha ricordato che David Rossi, non indagato, verrà poi perquisito un'altra volta nel "secondo troncone di inchiesta, quella nota della 'banda del 5%'", ma per i suoi contatti con Mussari. "Ipotizzavamo che ci fossero operazioni non comunicate al mercato, c'erano interlocuzioni continue con Consob e Bankitalia", "c'era anche il tema di che comunicazione la banca avesse fatto al mercato".
"Dopo che fu sentito Fanti, decidiamo di perquisire Rossi in tutti i luoghi per capire se ci potesse essere corrispondenza pregressa e non, intrattenuta con Mussari, che era indagato", mentre Rossi "mai è stato iscritto, non c'era nessun elemento, né furono chieste per Rossi intercettazioni telefoniche".
"Pm indolenti? Accusa che mi ha ferito"
"L'accusa di essere pm indolenti mi ha ferito. Non c'è stato ambito di Siena che non stia stato investigato da noi della procura di Siena", ha detto poi Natalini, adesso in Cassazione ma dal 2011 al 2018 sostituto procuratore a Siena e tra gli inquirenti sulle vicende di Mps riguardo a critiche mosse da varie parti alla magistratura senese. "Abbiamo investigato ogni ambito della città, dalla banca al Palio".
Il "gruppo della birreria"
"La paura di una possibile frequentazione con il 'gruppo della birreria' anche in relazione alle perquisizioni effettuate, poteva essere un tema di ulteriore preoccupazione" per David Rossi, ha detto Natalini in relazione al filone d'inchiesta sul "presunto gruppo di potere senese", gruppo che "discuteva anche di nomine nelle partecipate piuttosto che di affidamenti" nella città di Siena. Però, afferma Natalini, "David Rossi non ne faceva parte stabilmente, al più conosceva degli appartenenti".
La telefonata di Aglieco
"Escludo con certezza che la sera del 6 marzo 2013 io sia stato chiamato dal colonello dei carabinieri Aglieco", comandante provinciale dell'Arma a Siena in quell'epoca, "per dirmi della morte di David Rossi. Quella sera venni avvisato dal mio collega Nastasi. Se fossi stato chiamato da Aglieco, avrei chiesto una relazione di servizio", ha Natalini. "Io non ero il pm di turno. Che Aglieco dica che abbia chiamato il pm di turno, ci ha fatto saltare sulle sedie". Natalini si riferisce alla recente audizione in Commissione dello stesso Aglieco.
"La sua morte mi sconvolse"
"Mi sconvolse, mi scosse la notizia della morte di David Rossi. Era una persona che avevo fatto perquisire alcuni giorni prima", a Rocca Salimbeni "salii con Nastasi nell'ufficio di Rossi", "il dottor Marini entrò in stanza qualche minuto dopo di noi".
"Il nostro contributo, di me e Marini, era di coadiuvare il pm di turno", "facemmo un primo sopralluogo volto ad escludere un'azione violenta di terzi, poi scendiamo, c'era la visita del medico legale". "Era prima volta per me di prima nomina sul luogo di un cadavere, ma non l'ho visto", continua ricordando un commento di un consulente della procura, Gabrielli, che dice Natalini "parlò di 'tipica caduta a sacco di noci'".
Sulla presenza di tre sostituti alla sede di Mps Natalini ha spiegato che "dovevamo stare là per capire eventuali collegamenti tra il decesso e le nostre rispettive indagini" sulle vicende Mps "inoltre c'era stata la fuga di notizie qualche giorno prima sull'azione di responsabilità, fatto di cui Rossi non era a conoscenza".
I gesti di autolesionismo
"I gesti di autolesionismo di David Rossi sono un tema pacifico", "trovammo segni di autolesionismo nel sopralluogo dopo la sua morte, i fazzolettini intrisi di sangue nel suo ufficio e anche un cerotto in terra", sul pavimento, ha detto Natalini . Perché, gli è stato chiesto, i fazzoletti furono sequestrati molto tempo dopo? "La stanza rimase sotto sequestro un mese", ha detto il magistrato.