PINO DI BLASIO
Cronaca

Morte di David Rossi: "Nessuna verità in tasca. Sposeremo la tesi dei Ris"

Il presidente Zanettin: "La prima inchiesta per istigazione al suicidio, ma non c’è nessun atto per indagare sull’istigatore. Lo chiederemo ai tre pm"

Il presidente dell'inchiesta parlamentare Pierantonio Zanettin

Il presidente dell'inchiesta parlamentare Pierantonio Zanettin

Siena, 22 dicembre 2021 - "Non so se nella enorme mole di atti e documenti a disposizione della commissione, ci sia anche il tabulato della Fastweb con la scritta ’38 secondi senza risposta’. Quello che so è che è stata affidata una perizia tecnica ai Ros sul traffico telefonico degli apparecchi di David Rossi. La telefonata della Santanchè è uno dei punti che costituiscono un mistero, ci sono contrasti di opinioni ed informazioni. La perizia dovrà dare risposte". E’ uno dei punti chiave delle dichiarazioni di Pierantonio Zanettin, presidente della commissione d’inchiesta sulla morte di David Rossi, nella conferenza stampa nel corso della seconda missione senese dei deputati. Con Zanettin seduto al centro, gli altri deputati della commissione ai lati, divisi per schieramenti politici, e i giornalisti al centro della sala a fare domande. 

Il presidente ha elencato tutte le perizie chieste, compresa quella medico-legale ai tre professionisti. Il dogma è: "La commissione non ha nessuna verità in tasca, è pronta a qualsiasi conclusione; certo, bisogna partire dalla volontà di ricercare la verità. Tutte le inchieste svolte in passato, soprattutto la prima è partita dall’ipotesi precostituita del suicidio. La seconda inchiesta, fatta con maggiore impegno e solerzia, è servita per colmare le lacune della prima. A me ha sorpreso, anche da avvocato, che la prima inchiesta sia stata rubricata come istigazione al suicidio. Ma non ho visto nesun atto investigativo per individuare l’istigatore. Sarà questo uno degli argomenti anche delle prossime audizioni, non solo dei tre pm. Già alle 22 della stessa sera della morte di David Rossi tutti erano convinti che si trattasse di suicidio". 

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Sull’audizione dei tre pm Nastasi, Natalini e Marini, il 20 gennaio, 17 e 24 febbraio, il presidente è stato anche esplicito: "Il collegamento con le inchieste sul Monte dei Paschi e Antonveneta è lapallissiano, non solo per l’attività lavorativa di Rossi. Ma anche perché è morto sul luogo di lavoro, era stato perquisito pochi giorni prima, era stressato. Ma lasciateci fare il nostro lavoro, sono domande che faremo ai pubblici ministeri". 

In merito al dissidio con il Csm sui magistrati come consulenti, Zanettin ha auspicato che "l’imbarazzo istituzionale venga superato, perché l’aiuto dei magistrati servirebbe alla commissione". Confermando l’invio al Csm, alla procura generale in Cassazione e alla procura di Genova le audizioni del colonnello Pasquale Aglieco, del carabiniere Nesticò, dei sovrintendenti Marini e Gigli, il presidente ha risposto al quesito sulle 61 foto e i due video spuntati nell’inchiesta 8 anni dopo, grazie all’audizione dell’assistente di polizia Federica Romano. Sgombrando un po’ di ombre e nebbia su quegli scatti e filmati. "Tenderei a escludere il dolo, erano foto e video a disposizione della scientifica. Non erano agli atti e ora sono stati trasmessi alla Commissione. Ovviamente sono secretati". Ieri sera è stato ascoltato il colonnello Rosario Mortillaro, oggi toccherà a Giuseppe Manichino. Edoardo Cetola e Marcello Cardiello, altri carabinieri presenti. Le audizioni saranno secretate, almeno in parte. 

"Oggi non potremo trarre nessuna indicazione specifica, per i risultati della perizia dei Ris dovremmo aspettare 3 mesi ma è tutto work in progress - ha fatto notare il presidente Zanettin, elencato gli accertamenti affidati ai reparti speciali -. Abbiamo chiesto di simulare sia l’ipotesi del suicidio che della defenestrazione. E la simulazione è stata fatta sia dal terzo piano del Monte dei Paschi, dall’ufficio di David Rossi, sia dal quarto, dove però non c’è la barra. La soluzione dei Ris è quella che sposerò, non andrò a cercare verità diverse". Immediata la replica anche all’ipotesi di una relazione dubitativa: "Non cercheremo altre strade, prenderemo atto".