PINO DI BLASIO
Cronaca

Morte di David Rossi, "Bigliettini di addio? Non li ricomposi io, rimasero in stanza"

Parla il vice questore della Polizia di Stato e all'epoca dei fatti dirigente della squadra mobile di Siena Sabato Fortunato

David Rossi

David Rossi

Roma, 31 maggio 2022 - "Quella sera fui contattato telefonicamente intorno alle 22 dalla collega Baiocchi (funzionaria della questura di Siena ndr) che mi raccontò di quanto era accaduto. Mi prospettò questo scenario: un suicidio o quanto meno ciò che appariva tale. Normalmente, nella nostra strutturazione, laddove si tratti di suicidi interviene il pronto intervento senza investire la squadra mobile.

Il suicidio, se tale, non costituisce reato e dunque l'intervento della squadra mobile non entra nell'attività specifica, in questo caso Baiocchi mi chiamò spiegandomi che sul posto c'erano già i pm. Essendo il dirigente della squadra mobile, la mia presenza era funzionale a dare assistenza ai pm che erano sul posto".

Lo ha detto, ascoltato in audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi, Sabato Fortunato, vice questore della Polizia di Stato e all'epoca dei fatti dirigente della squadra mobile di Siena. "Mi recai sul posto. Mi fu data come indicazione Rocca Salimbeni, arrivai davanti alla sede, capii che si trattava di via dei Rossi, sulla quale sbuca questo vicolo in cui era il corpo di Rossi - ha proseguito - Percorsi via dei Rossi vedendo in lontananza, al quadrivio dove sfocia questo vicolo cieco, un capannello di persone, riconobbi la collega Baiocchi. Mi raccontò di persona cosa fosse accaduto. Io Rossi non lo conoscevo, lavoravo a Siena da qualche anno, ma non avevo avuto modo di conoscere gli ambienti del Mps".

"Siccome fui chiamato per mettermi al servizio dei pm come polizia giudiziaria, li cercai", ha sottolineato Fortunato spiegando di essere entrato dunque nella sede di Mps: "Fui condotto al piano dove Rossi aveva l'ufficio, incontrai Marini (Livio, vice ispettore di polizia ndr) che mi raccontò di essere intervenuto sul posto, mi informò di aver fatto col proprio cellulare un video che mi mostrò, che aveva ritenuto di fare entrando per primo nell'ufficio di Rossi". "In queste fasi incontrai tutti e tre i sostituti procuratori - ha precisato - Credo di ricordare che incontrai disgiuntamente Marini e poi, insieme, Nastasi e Natalini". Fortunato ha affermato di non aver assistito alla discussione sul conflitto di competenza delle indagini tra polizia e carabinieri: "Sono arrivato che sul posto c'era già la scientifica, quanto già era stata dipanata la matassa di chi procedesse".

"Non ho assistito all'azione di prelievo dei bigliettini stracciati di addio, ma solo alla ricomposizione. "Non effettuai io questa attività" di ricomposizione. Riguardo ai procuratori presenti sul posto in quel momento. Rispondendo a una domanda, l'ex dirigente della Mobile di Siena ha aggiunto che nella stanza in quel momento non c'era il colonnello Pasquale Aglieco, ex comandante provinciale dei carabinieri di Siena: "No, il colonnello Aglieco l'ho visto in strada". "Ritengo che i bigliettini siano stati lasciati nella stanza - ha continuato sottolineando che in quella fase l'ufficio di Rossi era piantonato - Che siano stati portati via da noi, che abbiamo assistito all'azione di ricostruzione, no". "I bigliettini sono stati sicuramente lasciati nella stanza - ha poi ribadito sollecitato da alcune domande - non ricordo siano stati presi e portati via, quindi devo ritenere siano rimasti nella stanza". Come "base per la ricostruzione", ha ricordato, "fu utilizzato un volume".