Siena, 14 febbraio 2022 - "Oggi nell’ufficio di presidenza faremo il punto sul calendario. I prossimi giorni saranno convulsi, in aula arriverà il decreto Covid e potrebbe esserci il voto di fiducia. Per questo programmeremo le audizioni dopo la seduta in aula a Montecitorio".
L’onorevole Pierantonio Zanettin, presidente della commissione d’inchiesta sulla morte di David Rossi, si prepara all’ennesima settimana rovente di audizioni, dopo il consueto caleidoscopio di polemiche scoppiato dopo le parole del pm Antonino Nastasi.
L’audizione del pubblico ministero, oggi a Firenze, ma a marzo 2013 titolare, assieme a Natalini, delle inchieste sul Monte dei Paschi e l’affare Antonveneta, è stata la perfetta cartina al tornasole di come la commissione Rossi sia un organismo che ognuno sfrutta secondo i suoi interessi. Contingenti, momentanei, giudiziari, economici, giornalistici, scandalistici, politici, legali: tutti fattori che non hanno nulla a che vedere con la morte del responsabile della comunicazione di Banca Mps.
Sul corpo di David Rossi si stanno ballando troppe danze macabre. E fa specie vedere anche battaglie partigiane sul modo di informare, notizie enfatizzate, sparate come esclusive, per poi essere triturate come rifiuto umido e smaltite senza conseguenze.
A qualcuno toccherà raccontare l’escalation mediatico-politico-giudiziaria di una vicenda che conserva pochissimi legami con la storia originaria. Proveremo a farlo nei prossimi giorni, forti del fatto che non abbiamo interessi personali né di parte. E soprattutto abbiamo raccontato ciò che è accaduto finora da spettatori, non da aspiranti protagonisti, consulenti o qualunque altra ragione portasse a cavalcare una tesi, galoppare con i paraocchi fino a trovarsi di fronte una serie di muri che indicavano la fine di quella pista.
Per ora si continua a spulciare il calendario delle audizioni. E quella in programma mercoledì pomeriggio, voto di fiducia permettendo, è una seduta che potrebbe riservare altre sorprese. Stavolta l’avvocato Giuseppe Mussari, già presidente della Fondazione e di Banca Monte dei Paschi, la persona più legata a David Rossi al vertice dei palazzi del potere di Siena, visto che per dieci anni si è avvalso della competenza e della professionalità del manager, non dovrebbe mandare nessun certificato medico.
Sarà presente davanti alla commissione parlamentare di inchiesta e dovrebbe anche scegliere la forma dell’audizione pubblica, senza parti secretate. D’altronde, tramite La Nazione, ha già sgombrato il campo dal sospetto più inquietante che era aleggiato a margine dei tanti boatos e ballon d’essai scoppiati attorno alla morte di David.
Le famigerate intercettazioni ambientali dell’avvocato calabrese Giancarlo Pittelli, che dichiarava a un interlocutore anonimo di essere certo che "David Rossi era stato ucciso, non si era suicidato", erano state accostate al fatto che l’avvocato Mussari fosse andato a lavorare nello studio calabrese dell’avvocato. Ma come ha dimostrato con i tabulati delle intercettazioni telefoniche e dei messaggi, Mussari ha conosciuto Pittelli settimane dopo quella frase su Rossi. Quindi non poteva essere collegata a lui.
I commissari però possono fare molte altre domande interessanti all’ex presidente del Monte. Sui suoi rapporti con David, sulle sue paure delle ultime settimane, sui perché quel giorno di febbraio 2013 la polizia giudiziaria avesse deciso di perquisire contemporaneamente le case e gli uffici di Giuseppe Mussari, Antonio Vigni e David Rossi nell’ambito dell’inchiesta su Mps. Domanda che nessuno avrebbe fatto al pm Nastasi.