LAURA VALDESI
Cronaca

Morte di David Rossi, atti alle procure: "La commissione non può indagare"

L’ufficio di presidenza delibera la trasmissione della maxi-perizia. La vedova: "Non ci fermeremo Continuiamo a cercare risposte"

Da sinistra Migliorino, Giannetti del Racis e il presidente Zanettin

Da sinistra Migliorino, Giannetti del Racis e il presidente Zanettin

Siena, 22 luglio 2022 - ​Le dimissioni del presidente del Consiglio Mario Draghi e lo scioglimento delle Camere hanno decretato la fine anticipata dei lavori della commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di David Rossi. Lo conferma il presidente Pierantonio Zanettin escludendo che possa svolgere attività ordinaria. E annuncia "che l’ufficio ha deliberato di trasmettere ufficialmente la maxi perizia e il verbale dell’ultima seduta della commissione durata nove ore" con le audizioni degli esperti che l’hanno messa a punto "alle procure di Genova e Siena". Dunque le oltre 900 pagine degli accertamenti svolti dai carabinieri di Ris, Racis e Ros, unitamente a quelli del collegio medico legale, arriveranno in viale Franci. "Riteniamo che ci siano spunti investigativi ulteriori che meritano di essere approfonditi e sui quali, come commissione, non possiamo più indagare – osserva Zanettin riferendosi alla fine anticipata della legislatura –; cediamo dunque alla magistratura tutto il materiale, di altissima professionalità, fatto da organi terzi e imparziali. Un materiale che può essere utile alla magistratura, se lo riterrà, per la riapertura dell’indagine o di qualche ulteriore fascicolo". Si tornerà forse a valutare il nodo degli accessi alla Rocca, non più uno solo stando al video trovato sulla chiavetta con il filmato della caduta dal vice presidente Luca Migliorino. Forse le ferite al volto non legate alla caduta.

Salta, come già anticipato, anche l’esperimento giudiziale previsto per il 12 e il 13 settembre a Siena per ricostruire la dinamica degli eventi dopo la morte dell’ex manager con l’orario preciso. "Possiamo solo residegere una relazione sull’attività della commissione e su questo lavoreremo da adesso al subentro del nuovo Parlamento. L’auspicio, come presidente, è che si possa arrivare a una relazione approvata all’unanimità".

"Purtroppo la commissione avrà una battuta di arresto – scriveva ieri sui social la vedova Rossi, Antonella Tognazzi – ma non sarà per questo che ci fermeremo". "Abbiamo continuato a lavorare, nonostante la straordinaria attività della commissione, raccogliendo e analizzando tutte le loro risultanze e continueremo con le nostre forze a cercare ancora le risposte che mai ci hanno dato", ha aggiunto Tognazzi. Che conclude: "A tutti quelli a cui urgeva (da capirne i motivi) la parola fine sulla vicenda dico: ’Non è finita fino a quando non è finita’".