di Laura Valdesi
SIENA
"Con questi accertamenti entriamo nel corpo vivo dell’inchiesta. Non abbiamo ritenuto del tutto soddisfacenti i risultati delle due indagini penali, perciò come annunciato dalla commissione a conclusione della missione a Siena, nella sua autonomia ha ritenuto di effettuare verifiche più approfondite esplorando ogni via in modo che al termine si possa dire di aver svolto il compito nel massimo impegno, senza pregiudizi", dice il presidente Pierantonio Zanettin. Illustrando alla Camera la filosofia della maxi-perizia "per fare luce su quei coni d’ombra rimasti inesplorati" sulla morte di David Rossi, manager di Banca Mps volato dalla finestra il 6 marzo 2013. Affidandosi alla qualità e professionalità dei corpi speciali dei carabinieri, dotati delle tecnologie più sofisticate. "Non c’è un’idea preconcetta. Chiediamo di valutare sia la defenestrazione, sia il suicidio. Saranno in tecnici – prosegue Zanettin – a dire se una soluzione è più verosimile dell’altra". Il cuore dell’accertamento (ma non l’unico importante), affidato agli uomini del generale di brigata Riccardo Sciuto che comanda il Ris, riguarda le modalità della caduta. Attraverso un manichino antropomorfo ma virtuale dovrà simulare "che Rossi sia stato reso incosciente, anche in modo non violento, prima della precipitazione, afferrato da due soggetti per farlo precipitare dalla finestra verificando che la dinamica sia compatibile con gli elementi accertati dalla scientifica. Al contempo si dovrà simulare la posa di un piede del manichino sul condizionatore come avrebbe potuto fare Rossi per prepararsi al lancio dalla finestra riproducendo le stesse condizioni di quel 6 marzo, compresa la risma di carta che era appoggiata lì sopra".
Sono 49 i quesiti posti complessivamente a Ris e Reparto indagini tecniche del Ros, comandato dal generale Pasquale Angelosanto. "Chiaro – sottolinea Zanettin – che servirà tempo ed anche un nuovo accesso sui luoghi". Tre mesi almeno si sono presi gli esperti del Ros per gli accertamenti sui tabulati e sulle utenze telefoniche delle persone che, in un modo o nell’altro, hanno avuto a che fare con le circostanze dirette o indirette della morte di Rossi. Ne serviranno forse il doppio per quelli delegati al Ris. "Una grande responsabilità quella si affida all’Arma – sottolinea il generale Sciuto – , i quesiti sono articolati e ognuno può portare ad altre declinazioni. Per la ricostruzione della precipitazione si userà un sistema software di avanguardia". Che ha un costo inferiore ma è sullo stesso livello in termini di affidabilità, con il supporto tecnico del dipartimento d’ingegneria meccanica e aerospaziale dell’Università La Sapienza di Roma. "Simulerà la caduta – prosegue Sciuto – attraverso l’interpolazione di alcune informazioni di cui disponiamo, relative alle caratteristiche antropomorfe, per esempio. Interverremo sulla scena dei fatti usando poi un laserscanner 3D che ricostruisce la scena del crimine tridimensionale". Si aggiungeranno anche le immagini del video della precipitazione di cui si dispone: l’insieme di questi elementi consentirà di verificare una serie di compatibilità. "Capita che si ripercorranno le inchieste perché la tecnologia cambia e ci sono opportunità prima non percorribili", osserva ancora. "Il lavoro del Racis sarà integrato - annuncia il presidente Zanettin ringraziando i colleghi della commissione e in particolare il suo vice Luca Migliorino per il contributo non banale ai quesiti – da una perizia medico legale che verrà affidata a un professionista di chiara fama".
Il lavoro, complesso e altamente qualificato, "dovrà comunque avvalersi del materiale investigativo e dei dati già acquisiti". A partire da quelli relativi al traffico telefonico. "Usiamo un sistema di analisi federata – osserva però il comandante dei Ros –, lo stesso impiegato nelle inchieste con molti indagati. Non ci si concentra sul traffico di una singola utenza ma si mette a confronto ogni singolo traffico con gli altri". Si accenderanno i riflettori anche sul famoso numero 4099009 sul telefono di Rossi quando era già morto. "E’ uno dei quesiti – dice Zanettin –; se ci saranno complessivamente riscontri interessanti li porremo all’attenzione dell’autorità giudiziaria per un’eventuale riapertura delle indagini".