
Morte sul lavoro, parla Seggiani: "Forse l’operaio non era imbracato". La procura ha fatto un sopralluogo
di Marco Brogi
GAIOLE IN CHIANTI
"C’è il forte sospetto che questo giovane operaio sia stato privo di imbracatura e che non siano state rispettate tutte le misure di sicurezza. Questa tragedia è l’ennesima dimostrazione di quanto siano devastanti le catene di subappalti, ulteriormente peggiorate con il nuovo codice degli appalti. Sappiamo che ci sono sei ditte all’interno di quel cantiere. In questi casi spesso i lavoratori non sanno di quale ditta sono dipendenti". All’indomani dell’incidente sul lavoro in cui ha perso la vita Ahmed Yousef, il 24enne di origine egiziana volato giù da un’impalcatura in un cantiere all’interno dell’azienda agricola Bertinga, in località Terrazze di Adine, nella campagna di Gaiole in Chianti, il segretario provinciale della Cgil, Fabio Seggiani, punta il dito contro il sistema dei subappalti, un fenomeno sempre più diffuso e indicato da più parti come un nemico della sicurezza. Il giovane muratore, residente a Cinisello Balsamo, stava sistemando dei pannelli sul tetto di un edificio in ristrutturazione. All’improvviso è caduto dall’impalcatura, precipitando nel vuoto da una decina di metri. Un volo che purtroppo non gli ha lasciato scampo. Mentre continuano le indagini per ricostruire la dinamica del drammatico infortunio – la procura ieri mattina si è recata sul luogo della tragedia per rendersi conto direttamente del contesto in cui è avvenuto l’incidente, svolgendo un sopralluogo nell’area – i sindacati rilanciano l’ allarme. "La Toscana – mette in guardia il segretario generale Uil Toscana ,Paolo Fantappiè- è ancora indietro sul piano della salute e sicurezza, con cinque province nelle ultime 20 in Italia – e proprio Siena che va a ricoprire l’85a posizione - e valori percentuali di infortuni mortali e inabilità permanenti ogni 10mila occupati talvolta più che quadrupli rispetto alla provincia più virtuosa del Paese. Occorre fare di più sul piano della formazione e dei controlli - conclude -, occorrono investimenti immediati per ribaltare la cultura della negligenza". "Nell’edilizia, il settore più pericoloso, si viaggia alla media di tre morti al giorno- afferma Serafino Marino, segretario Cisl categoria edili- Serve più sicurezza. Chiediamo e continueremo a chiedere più controlli. Le ditte il più delle volte si impegnano a consegnare i lavori in tempi brevi, i dipendenti di conseguenza devono ‘correre’ e sale la percentuale di rischio. Si esce di casa per guadagnarsi la giornata e non si fa ritorno. E’ inaccettabile. Quella delle morti bianche è una vera e proprio piaga sociale". Duro anche l’intervento di Erika Carrazza, responsabile Feneal edili Uil. "E’ una strage che va assolutamente fermata- lamenta- Abbiamo promosso la campagna zero morti sul lavoro per sensibilizzare su una situazione che ha le caratteristiche di una strage di Stato. Inoltre, quando si assume un lavoratore straniero bisogna assicurarsi che sappia un po’ la nostra lingua e capisca quello che gli viene detto. Altrimenti sale di parecchio la percentuale di rischio. Ci auguriamo che la magistratura faccia completa luce sull’accaduto".