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Il camper dove è avvenuta la tragedia: il marito della donna non ce l’ha fatta
Abbadia San Salvatore (Siena), 18 febbraio 2025 – Ha salvato la vita alla mamma. Non ce l’ha fatta, per qualche minuto, a fare altrettanto per suo padre. E’ questa la tragica realtà di quanto avvenuto l’altra sera davanti all’ospedale di Careggi a Firenze. Ombretta Romani, 62 anni, originaria di Abbadia San Salvatore anche se oggi residente a Roccalbegna, si trovava, con il marito Franco Mariotti, 61enne originario del paese grossetano, a bordo del camper di famiglia.
Stavano facendo un riposino prima di attraversare la strada per recarsi nel nosocomio fiorentino di Careggi dove la figlia si trova ricoverata dopo essere stata sottoposta, con successo, ad un intervento chirurgico. “E’ stato mio nipote David – dice, stravolta dal dolore, Lucia, la sorella di Ombretta – a dare l’allarme. Ha chiamato la mamma con insistenza. Dopo ripetuti tentativi mia sorella gli ha risposto dicendogli che si erano addormentati, che avevano fatto un riposino. Ma David ha intuito che c’era qualcosa che non andava. Ha sentito la mamma con un tono di voce insolito. E non ha esitato a dare l’allarme facendo arrivare sul posto vigili del fuoco, carabinieri e sanitari. Per mio cognato non c’è stato nulla da fare. Il monossido lo ha ucciso nel sonno. Mia sorella è stata invece ricoverata immediatamente all’ospedale dove si trova anche sua figlia in fase di ripresa dopo l’intervento chirurgico. Già domani (oggi per chi legge, ndr) mia sorella dovrebbe essere dimessa”.
Il martito della donna, Franco Mariotti, era pensionato. Un uomo assai conosciuto nella zona per la sua generosa attività nel mondo del volontariato, a partire dal supporto dato alla locale Misericordia. Un grande lavoratore, una persona generosa e benvoluta. Il suo corpo si trova ancora nell’obitorio di Careggi. Le competenti autorità dovrebbero dare il nulla osta dopo gli ultimi accertamenti su un caso che ha un sicuro implacabile nome: monossido di carbonio.
“La nostra famiglia – sono ancora le parole di Lucia Romani, persona come tutta la famiglia, assai conosciuta ad Abbadia San Salvatore per essere anche stata la prima segretaria del notaio Serravezza – è sconvolta. Mio cognato si era fatto il piccolo camper per trascorrere giorni sereni con mia sorella. Dopo la pensione volevano fare dei viaggi. Lui è morto, la nostra famiglia è distrutta dal dolore”.