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"Un anziano è morto per l’H1N1: a rischio gli immunodepressi"

Parla il professor Andrea De Luca, esperto di malattie infettive: "Nelle ultime tre settimane i casi sono stati cinque, di cui 2 molto gravi" / "INFLUENZA SUINA, IN RIANIMAZIONE ALLE SCOTTE UN UOMO DI 43 ANNI" / I CASI IN TOSCANA / UN MORTO A MASSA / E' TORNATA LA SUINA / TERZO CASO A PONTREMOLI DI INFLUENZA SUINA

L'ospedale senese delle Scotte (Di Pietro)

Siena, 19 febbraio 2015 - IL PROFESSOR Andrea De Luca è direttore dell’Unità operativa complessa malattie infettive universitarie all’ospedale delle Scotte e grande esperto di influenze.

C’è allarme per l’influenza suina?

«Ci aspettavamo un numero di casi maggiore rispetto al passato e puntualmente si è verificato».

Per quale motivo?

«La causa sta nella campagna di vaccinazioni che quest’anno è stata scarsa in seguito ai sospetti, poi risultati infondati, sulla pericolosità di alcuni lotti di vaccino. Questa minore protezione ha determinato un’esplosione dei casi non solo dell’H1N1, nota volgarmente come influenza suina, ma anche delle normali influenze».

Ci sono stati dei morti a Siena?

«Un solo paziente è deceduto per l’influenza suina. Si trattava di un ottantenne gravemente malato, allettato da dieci anni e quindi in condizioni di salute già precarie. Nelle ultime tre settimane i casi sono stati cinque, di cui 2 molto gravi.»

Chi può prendere più facilmente l’H1N1?

«I soggetti immonodepressi, che hanno già patologie serie. Sono loro i più vulnerabili».

Ma quanto è pericolosa l’influenza suina?

«Si tratta di una influenza come le altre: è soltanto leggermente più grave e crea problemi maggiori appunto nelle persone con difese immunitarie deboli. Nel 2009/2010 c’è stata un’epidemia globale di H1 N1 e si è diffusa l’idea che fosse una influenza molto grave, con un indice di mortalità assai maggiore rispetto alle altre. Poi, a un esame più approfondito successivo si è capito che era leggermente più grave delle altre».

Come si prende e come si trasmette?

«Succede come in tutte le altre influenze. Si prende per via aerea. E’ un virus trasportato nelle goccioline di saliva che si diffondono nell’aria con uno starnuto o con un colpo di tosse. Per evitare di contrarla bisogna quindi tenersi lontani dai luoghi affollati e chiusi, lavarsi spesso le mani, non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani sporche.»

Come si può prevenire?

«Il modo più efficace è fare il vaccino».

Che deve fare una persona che è entrata in contatto stretto con un malato di influenza suina?

«Non deve fare nulla di particolare. Deve farsi controllare se avverte sintomi influenzali. Se si tratta di persone con patologie croniche conviene allora avvertire il medico e consultarsi con lui per sottoporsi a esami specifici».

Quali sono i sintomi?

«Quelli delle normali influenze: febbre, problemi respiratori, dolori articolari, ossei e muscolari, tosse, mal di gola».

Come si diagnostica l’H1N1?

«Si deve fare un test molecolare specifico sul Dna del virus».

Come si cura?

«Si cura come le altre influenze. Si somministrano antivirali specifici ma solo nei casi a rischio».