DIEGO MANCUSO
Cronaca

Mostra-museo sul grande Salvador Dalì. Palazzo Bracci ’cuore’ del progetto

A Montepulciano l’iniziativa era stata tenuta riservata. Ieri l’installazione a Porta a Prato di ’Tersicore’

Un improvviso fermento ha attraversato Montepulciano in un lunedì mattina già particolare, in quanto posto a cavallo di un ‘ponte’ strategico per l’avvio della stagione turistica. A provocare l’onda di curiosità, la sistemazione di un grande parallelepipedo di metallo, verniciato di verde, appena fuori Porta al Prato, all’ingresso principale del centro: evidentemente un basamento, destinato però ad accogliere non si sapeva cosa. Poi, poco dopo le 13.30, un camion-gru ha deposto sul piedistallo due grandi sculture in bronzo, e infine, tra voci e indiscrezioni, il ‘mistero’ è stato svelato. Montepulciano è stata scelta da Beniamino Levi, descritto come uno dei maggiori collezionisti al mondo di opere di Salvador Dalì (oltre che di Picasso e Chagall), come sede di una delle sue mostre-museo, già inaugurate 35 anni fa a Montmartre, a Parigi, e in Toscana, a Cortona. Il progetto che interessa Montepulciano (e che imprime dunque uno slancio straordinario alla città, al suo posizionamento sulla scena culturale e anche al suo recente orientamento verso l’arte contemporanea), ha come riferimento Palazzo Bracci, edificio di inizio ‘500 che già è stato protagonista di capitoli di storia di Montepulciano, dagli anni ’30 del Novecento fino alla Liberazione, e che ora è pronto a scriverne uno nuovo. Il palazzo è infatti il fulcro del progetto che, secondo le anticipazioni, prevede un museo e due gallerie d’arte all’anno. Anzi, una è già allestita e, con lo smantellamento degli ultimi residui del cantiere che l’ha resa possibile (avvenuto ugualmente in questo particolarissimo lunedì mattina), sarà visitabile. È stato Ferruccio Carminati, già curatore della mostra del 2021 di Dalì a Siena, alle Papesse, ad accompagnare il sindaco Michele Angiolini e la giunta comunale in visita alla prima rassegna, intitolata ‘Eat Me!’ e dedicata al rapporto tra arte e cibo nell’opera del maestro del Surrealismo. In mostra oltre cento opere originali, tra cui sculture, grafiche, oggetti di design e pezzi unici che dialogano con le affascinanti sale affrescate di Palazzo Bracci, riaperto al pubblico dopo dieci anni. L’ incontro tra l’Amministrazione e i titolari del progetto ha ufficializzato un progetto tenuto finora, comprensibilmente, sotto silenzio e ha aperto il dialogo tra un’iniziativa privata e un evidente interesse pubblico. Il gruppo si è fatto anche ritrarre sotto il complesso scultoreo sistemato a Porta al Prato che ritrae Tersicore, la musa protettrice della danza, e che vuole essere un benvenuto a chi sceglie di visitare Montepulciano.

Diego Mancuso