REDAZIONE SIENA

Mps, la Bce revoca il divieto di dare dividendi

Il Monte potrà staccare le cedole ma dovrà chiedere in via preventiva il parere alla vigilanza. Si tratta di un passo in avanti verso la stabilità

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Il Monte dei Paschi di Siena potrà tornare a distribuire dividendi. I 2,5 miliardi di euro incassati a novembre con l’aumento di capitale hanno spinto la Banca Centrale Europea a rimuovere il divieto, per la banca senese, di staccare cedole, sostituendolo con l’obbligo di chiedere in via preventiva l’autorizzazione alla vigilanza. Un risultato che fa ben sperare per il futuro di Rocca Salimbeni.

La decisione, comunicata in occasione dei risultati del processo di revisione e valutazione prudenziale (Srep), infatti rappresenta un vero passo avanti nel percorso di normalizzazione del Monte dei Paschi, che l’amministratore delegato, Luigi Lovaglio, sta cercando di riportare sul sentiero della stabilità, dopo oltre un decennio di turbolenze e perdite miliardarie, per agevolarne le nozze e portare lo Stato fuori dal capitale.

Grazie all’aumento di capitale Mps può dire di rispettare ampiamente i requisiti patrimoniali fissati per il 2023 dalla Banca Centrale Europea, che ha confermato le richieste già in essere nel 2022.

Con un Cet1 del 14,7%, secondo i requisiti a regime (fully loaded), Siena dispone infatti di un ‘cuscinettò di capitale di 3,9 punti percentuali rispetto al 10,75% chiesto dalla Bce come requisito obbligatorio minimo (Tsrc).

Il ‘buffer’ del Monte è sufficiente a coprire anche l’ulteriore 2,5% di capitale (Pillar II capital guidance) che la Bce raccomanda di tenere, in aggiunta ai requisiti obbligatori, per fronteggiare situazioni di stress. Mps staccò l’ultimo dividendo il 23 maggio del 2011. In occasione dei risultati dei nove mesi Lovaglio si è detto fiducioso di poter interrompere il digiuno con un anno di anticipo rispetto al piano: non più nel 2026 ma nel 2025, avvantaggiandosi dell’uscita di 4.125 dipendenti, che si tradurrà in un risparmio di oltre 300 milioni di euro all’anno, e del rialzo dei tassi, che sta contribuendo a sostenere la linea dei ricavi.

Sempre che Mps non abbia nel frattempo trovato quel partner che il mercato continua a considerare la soluzione definitiva alle fragilità di Siena.