Le assoluzioni definitive per l’ex presidente di Mps, Giuseppe Mussari, per l’ex dg Antonio Vigni, le più che probabili assoluzioni al processo d’appello per Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, confermano quanto scriviamo da anni. Pensare che la madre di tutti i dissesti Mps fosse la ristrutturazione dei derivati Alexandria e Santorini, congetturare che la pistola fumante fosse il famigerato mandate agreement scovato nella cassaforte a Rocca Salimbeni, illudersi che le pesanti perdite derivanti dall’acquisto di Antonveneta potessero essere occultate con un’operazione che è pesata sui bilanci del Monte per 700-800 milioni di euro, erano solo teoremi penali.
CronacaMps, le inchieste tra Vasa, Ustica e Carlo Cipolla