La prevista bocciatura da parte del cda di Mediobanca è stata formalizzata ieri, dopo l’annuncio di venerdì di Banca Monte dei Paschi. "Fermo restando che Mediobanca si esprimerà sull’offerta con le tempistiche, gli strumenti e secondo le modalità previste dalla legge, sulla base dell’analisi del comunicato il consiglio di amministrazione di Mediobanca ritiene l’offerta priva di razionale industriale e finanziario, e dunque distruttiva di valore per Mediobanca", il passaggio più rilevante della nota stampa.
Una presa di posizione dura che nel tardo pomeriggio ha ricevuto una risposta - indiretta - da fonti vicine all’offerta lanciata da Banca Mps: "La natura industriale della business combination proposta – si afferma – è talmente ovvia che la stessa Mediobanca ha deciso di includere ormai da tempo nel proprio perimetro lo stesso credito al consumo, e non si tratta certamente di un‘attività legata all‘investment banking. L’urgenza di un’evoluzione del modello di business evidentemente è stata riconosciuta anche da Mediobanca in primis".
Un tipo di confronto che si svolge su uno dei temi cardine indicato dall’ad di Banca Mps Luigi Lovaglio, laddove ha ricordato il valore dell’integrazione tra due profili diversi, che non avrebbero ricadute in termini occupazionali e di presenza sul territorio, secondo quanto previsto dall’operazione.
E il messaggio di replica appare rivolto in primis agli azionisti di Mediobanca: "Non sarà questa operazione a pregiudicare l’identità di quella banca, che già oggi vede Wealth Management e Corporate & Investment Banking contribuire in aggregato all’utile netto per solo il 35 per cento circa, pressoché quanto Compass che contribuisce per circa il 30 per cento. La parte del leone la fanno gli utili di Generali, che contribuiscono a circa il 40 per cento del risultato netto di Mediobanca, sul quale impattano negativamente i costi delle funzioni centrali".
Il confronto è alle prime battute, in attesa della formalizzazione dell’offerta, per cui le stesse fonti - sempre a proposito dei rilievi di Mediobanca - osservano che "risulta sorprendente rinnegare il lavoro dei tanti analisti che hanno coperto in questi ultimi anni il titolo Mps senza alcuna difficoltà nel determinarne il valore intrinseco, riconosciuto anche da numerosi investitori".
Ieri da registrare un doppio calo in Borsa: Mediobanca è calata del 4,4 per cento a 15,78 euro, Banca Mps del 2,4 per cento a 6,21 euro. Ma la partita è solo agli inizi.
O.P.