Siena, 25 gennaio 2025 – Hanno tenuto per anni il fiato sospeso e ieri, finalmente, i senesi hanno respirato a pieni polmoni un’aria nuova. Il lancio dell’Offerta pubblica di scambio da parte del Monte dei Paschi su tutte le azioni di Mediobanca ha trasformato la ‘preda’ in ‘predatore’ scrivendo una nuova pagina sulla banca più antica d’Italia. “Si può considerare un buon segno – dice sorridendo Mauro Panti, edicolante nella centralissima via Banchi di Sopra –. Finalmente il Monte interviene in maniera propositiva e non più come un soggetto passivo”. Parole alle quali fanno eco quelle di Maurizio Piochi, pensionato, che, a due passi da piazza Salimbeni, commenta soddisfatto: “Comprare e non vendere, un gioco d’attacco per rilanciare la banca e risollevarla da anni difficili”. Perché la lingua dei senesi batte dove il dente duole: gli anni bui del Monte dei Paschi che hanno profondamente segnato la comunità. “Mi fa innervosire pensando ancora a come è andata – dice Franco Gualtieri, pensionato, sospirando con rammarico – ma non possiamo farci niente, ormai è accaduto. Questa soluzione mi sembra metta d’accordo tutti, di conseguenza spero sia quella giusta”.
È questo il filo rosso di emozioni, preoccupazioni e anche speranze che unisce il sentire della città del Palio, in un momento storico particolare, segnato dalla difficoltà del lavoro. Molte vertenze aperte, come quella della multinazionale Beko che coinvolge 299 famiglie, rammentata anche nella preghiera dell’Angelus del Santo Padre. “Siamo contenti di questa azione di Mps perché significa il rilancio della città e dell’intero sistema – sono le parole a caldo del cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo metropolita di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcinoe Montepulciano-Chiusi-Pienza – mentre ci sono aziende sul territorio in crisi come la Beko”.
Il legame della città con la banca che porta il suo nome è l’architrave sulla quale, anche oggi, si basa il benessere della comunità. Lo conferma la sindaca di Siena Nicoletta Fabio che plaude a questa operazione: “Un processo che mira a consolidare ulteriormente la salute dell’istituto mantenendo il proprio marchio storico e dunque l’identità della città. Il lavoro svolto dai vertici Mps resta attento al forte legame che la Banca ha con la città e con la sua storia; dopo anni in cui abbiamo assistito a mosse di altri che l’istituto bancario senese sembrava dovesse subire la vediamo ora protagonista di un’iniziativa che non può che certificarne la buona salute ed il ruolo proattivo. Siena è stata sempre identificata con la stessa Banca Mps, non solo per un’immagine condivisa ma soprattutto per l’impegno e la professionalità delle persone che le hanno dedicato la propria vita”.
Ed è proprio sul radicamento della Banca che interviene Agnese Carletti, presidente della Provincia di Siena, soddisfatta ma cauta nel commentare la mossa della Rocca. “Ogni operazione considerata strategica dovrà continuare a svolgersi nel pieno rispetto del radicamento sul territorio – dice Carletti –, della tutela d ei dipendenti, della salvaguardia del marchio e dell’identità di Mps. Continueremo a monitorare con attenzione gli sviluppi futuri auspicando che la banca possa ricoprire un ruolo da protagonista dopo il processo di ristrutturazione e risanamento avvenuto nel 2022 con il Governo Draghi e l’avvio di una nuova fase” conclude la presidente.
Michela Berti