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Mps, tavolo con i sindacati per 3.500 esuberi

Venerdì l’incontro per gestire le uscite mediante il ricorso su base volontaria alle prestazioni straordinarie del ’Fondo di Solidarieta’

E’ la partita più importante del piano industriale del Monte dei Paschi e non c’è molto tempo per realizzarla. Per questo la banca ha convocato per venerdì 8 agosto i sindacati del gruppo. Il motivo? Aprire il tavolo per gli esodi anticipati volontari di 3.500 dipendenti. L’amministratore delegato Luigi Lovaglio in questi giorni sta presentando il piano agli investitori in giro per l’Europa e il tema dell’uscita di 3.500 addetti a partire dalla fine di novembre è uno dei punti qualificanti per chiedere al mercato di sottoscrivere 900 milioni dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi, ossia la quota che non sottoscriverà il Tesoro, azionista di maggioranza dell’istituto di credito senese.

Fare uscire tutti insieme 3.500 lavoratori comporta tuttavia dei rischi per la ‘macchina’ della banca, osservano fonti sindacali che si siederanno al tavolo per raggiungere con il Monte un’intesa tale da salvaguardare sia chi esce sia chi resta. Nella lettera alle organizzazioni sindacali, si sottolinea che "il Piano Industriale 2022-2026 si propone l’obiettivo di assicurare a Mps un futuro di sviluppo sostenibile, caratterizzandosi quale ’Banca commerciale semplice, che poggia su solide fondamenta, agile nel suo funzionamento e facile nell’interazione per i clienti’". Poi si indicano "le direttive strategiche", ovvero "un modello di business con redditività sostenibile, grazie alla rifocalizzazione dell’attività commerciale e alla semplificazione del Gruppo; una struttura di bilancio solida e resiliente, grazie al rafforzamento significativo della posizione di capitale, al continuo miglioramento del profilo di rischio e alla sostenibilità di lungo termine del funding e della posizione di liquidità".

Tutto ciò supportato dall’aumento di capitale di 2,5 miliardi di euro entro la fine del 2022, garantito da un accordo di pre sottoscrizione con un pool di banche. Mps indica inoltre come obiettivo "la capacità di generare una redditività duratura nel tempo, a beneficio dei clienti, dei dipendenti e dei territori". Il tutto, attraverso "l’ampio network distributivo con forte radicamento territoriale e il talento delle persone del Gruppo, la piattaforma digitale Widiba, la forza del marchio, la fiducia dei clienti e la cultura sostenibile di Mps.

Poi si evidenzia: "Il conseguimento degli obiettivi di redditività sostenibile non può prescindere da una puntuale riduzione dei costi in via strutturale, attraverso una rigorosa politica sulle spese amministrative e l’ottimizzazione della struttura organizzativa e degli organici del Gruppo. A tal fine – si ribadisce – il Piano richiede circa 3.500 uscite entro il 2022 da realizzare, attraverso il confronto sindacale, mediante il ricorso su base volontaria alle prestazioni straordinarie del ’Fondo di Solidarietà’". L’istituto di credito ricorda "le fusioni in Banca Mps del Consorzio Operativo Gruppo Montepaschi, di Mps Capital Services e di Mps Leasing and Factoring".