PINO DI BLASIO
Cronaca

Mps, un’estate serena Le scelte in autunno tra processi, vendite o nazionalizzazioni

La capitalizzazione in Borsa è a 3,3 miliardi, l’ipotesi di privatizzazioni graduali, partendo dal 5-10%. In caso di tempeste, c’è la strada EdF. L’ascesa di Colaninno partì il giorno dell’opa di Siena sulla Bam.

Mps, un’estate serena Le scelte in autunno tra processi, vendite o nazionalizzazioni

di Pino Di Blasio

Un’altra giornata in Borsa chiusa in positivo, + 1,15% con il titolo a 2,632 euro. Il Monte dei Paschi continua a giocare sull’altalena a Piazza Affari, ma il dato da guardare con più attenzione è la capitalizzazione: siamo a 3 miliardi e 315 milioni, rispetto ai 2 miliardi e mezzo di novembre un bell’aumento di valore, nonostante le turbolenze nei mercati finanziari. E soprattutto gli effetti del pasticcio della tassa sugli extraprofitti delle banche, che hanno frenato il volo degli istituti di credito dopo i bilanci semestrali da urlo, bruciando in poche ore miliardi di capitalizzazioni.

Il cielo sopra Rocca Salimbeni resta sereno in questo scorcio d’estate. Archiviato il bilancio dei primi sei mesi con utili inaspettati, persino il fronte dei processi è andato in ferie. L’11 ottobre la Cassazione si pronuncerà sulle assoluzioni degli ex vertici Giuseppe Mussari e Antonio Vigni, più gli altri imputati di Monte dei Paschi, Deutsche Bank e Nomura sul primo filone dei derivati. Il 27 ottobre l’udienza cruciale in appello per Alessandro Profumo, Fabrizio Viola e Paolo Salvadori, sempre sul caso derivati. Infine, l’udienza davanti al gup per il fronte crediti deteriorati fissata il 10 novembre, con la procura che ha chiesto il processo per Profumo, Viola, il presidente di Banco Bpm Massimo Tononi e Arturo Betunio.

In autunno potrebbe partire anche la prima fase della privatizzazione di Banca Mps. Con il Tesoro che potrebbe approfittare di altri rally in Borsa per piazzare una quota del Monte, tra il 5 e il 10% sul mercato. E’ una suggestione, ma potrebbe essere anche la prima tappa di una exit strategy dal capitale, come imporrebbe la Commissione Europea, graduale e rivolta direttamente al mercato.

Si vedrà alla fine dell’estate, quando i vertici di Rocca Salimbeni dovrebbero scegliere anche i nuovi advisor, dopo l’epilogo del rapporto con Bank Of America. Se le turbolenze sui mercati consiglierebbero altre strategie, potrebbe riprendere corpo la strategia EDF. La Commissione Europea vieta gli aiuti di Stato, non le nazionalizzazioni a prezzi di mercato. Lo Stato francese ha comprato la totalità di Edf, colosso dell’energia, con il disco verde dell’Europa. Lo Stato italiano potrebbe comprare il 36% di Banca Mps pagandolo a valore di mercato. E dando corpo così al Monte dei Paschi di Stato, conservando la S finale.

Sono tutte suggestioni dettate dal cielo sereno. Che spinge anche a ricordare i tempi d’oro del Monte. E l’ascesa di Roberto Colaninno nell’Olimpo dei capitani coraggiosi, iniziata lo stesso giorno in cui Rocca Salimbeni conquistò Banca Agricola Mantovana. Il 20 febbraio 1999 chi scrive era sotto quel grande tendone all’uscita del casello Mantova sud. Oltre cinquemila soci della Bam parteciparono all’assemblea, il 58% votò sì all’offerta di 35mila lire per azione fino al 70% del capitale, 25mila lire per azione per il restante 15%.

Appena dopo il voto, mentre il presidente Pierluig Fabrizi, il direttore generale Divo Gronchi e Pasquale Cappelli, l’uomo della trattativa con Mantova, preparavano la loro conferenza, Roberto Colaninno piombò in sala stampa e annunciò che guidava un gruppo di imprenditori che avrebbe scalato Telecom. Lì iniziò la storia dei capitani coraggiosi.